Al via il primo governo di coalizione in Spagna

MADRID – Juan Carlos Campo,  Ministro di Giustizia; Arancha González Laya,  Ministra di Affari Esteri, Unione Europea e Cooperazione; Margarita Robles, Ministra della Difesa; Marìa Jesùs Montero, Ministro delle Finanze; Fernando Grande-Marlaska,  Ministro degli Interni; José Luis Ábalos, Ministro dei Trasporti; Isabel Celáa, Ministra dell’Istruzione; Manuel Castells, Ministro dell’Università; Padro Duque, Ministro di Scienze e Innovazione; Alberto Garzòn, Ministro del Consumo, con competenze su gioco d’azzardo e scommesse; Yolanda Diaz, Ministra del Lavoro; Jose Luis Escrivá, Ministro della Sicurezza Sociale, dell’Inclusione e delle Migrazioni; Salvador Illa, Ministro della Salute; José Manuel Rodríguez Uribes, Ministro di Cultura e Sport; Reyes Maroto, Ministra di Industria, Turismo e Commercio; Luis Planas, Ministro dell’Agricoltura; Irene Montero, Ministra dell’Uguaglianza, per la Parità di Genere, e Carolina Darias, Ministra di Politica Territoriale. Ormai è ufficiale. Questi sono i 18 ministri del Governo Sánchez; i nomi nella lista fatta pervenire al Re Felipe VI.

Il presidente del Governo, Pedro Sánchez, presenta i ministri del nuovo Esecutivo e traccia “grosso modo” gli obiettivi del governo (Cortesia: La Moncloa)

Quello che si appresta a fare i primi passi – il primo Consiglio dei Ministri straordinario è stato fissato per marted – è il primo esecutivo di coalizione dalla morte del dittatore Francisco Franco. Ed è questa la prima grande novità. L’altra è che entra nel governo la sinistra a sinistra del Partido Socialista Obrero Español. Ovvero, Podemos, la formazione nata nel 2014, e “Izquierda Unida”, storica formazione presente nel panorama politico spagnolo fin dal 1980.

I membri di “Unidas-Podemos” che parteciperanno al governo Sanchez sono il vicepresidente Pablo Iglesias e i ministri Alberto Garzòn, Irene Montero, Yolanda Diaz e Manuel Castells .

Sánchez: “Più voci, ma sempre la stessa parola”

– È un governo pluralista – ha precisato il presidente Sánchez nel corso della “Declaración Institucional” trasmesso dalla televisione di Stato -.  É un governo di coalizione, ma con un fermo proposito di unità. È un governo che si nutre di idee pluraliste, ma che cammina in una sola direzione. Parlerà a più voci, ma sempre con la stessa parola.

I vice-presidenti del governo, anche questa una novità, sono 4: Carmen Calvo (Relazioni con gli organi giurisdizionali e Memoria Democratica), Nadia Calviño (Economia), e Teresa Ribera (Transizione ecologica e Demografia) del Psoe e Pablo Iglesias (Diritti sociali e Agenda 2030) leader di Podemos.  Nuovo ministro degli esteri è Arancha González Laya (Psoe).

Il governo-Sánchez presterà giuramento oggi, dopo aver ottenuto la fiducia martedì scorso, grazie all’astensione del partito separatista catalano (ERC).

Il partito indipendentista della Catalogna, in cambio della sua astensione, ha ottenuto dai socialisti un imminente negoziato tra il governo centrale e il governo catalano. L’obiettivo, trovare una soluzione al “conflitto politico” in questa ricca regione del nord-est della Spagna senza violare la Costituzione né compromettere l’unita politica e geografica della nazione.

I partiti di destra e di estrema destra, Vox in prima fila, sono contrari all’intesa tra il governo e gli indipendentisti. E hanno assicurato una opposizione frontale senza se e senza ma. Domenica, mentre il presidente del Governo, Pedro Sánchez, rendeva nota la lista definitiva dei ministri, i sostenitori di Vox hanno manifestato a Madrid e in altre città per denunciare un governo, a loro detta, “nelle mani dei separatisti”.

Redazione Madrid

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