Referendum, attesa sentenza Corte Costituzionale. Legge elettorale, proporzionale e 5%

Roberto Calderoli, vice presidente del Senato e senatore della Lega, durante la discussione generale sul decreto fiscale al Senato.
Nella foto d'archivio Roberto Calderoli, quando era vice presidente del Senato. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA. – La politica trattiene il fiato in attesa della sentenza della Corte costituzionale sul referendum elettorale della Lega che introduce il maggioritario puro, verdetto atteso mercoledì pomeriggio ma che potrebbe slittare a giovedì mattina.

Lo stato maggiore leghista ha rilanciato la disponibilità a dialogare con la maggioranza anche sul Mattarellum, cioè un maggioritario attenuato, ma le sirene verdi non sembrano distrarre Pd, M5s e Iv dalla legge su cui si sono accordati e che oggi ha iniziato il proprio iter parlamentare, il proporzionale con soglia del 5% del Germanicum.

Anzi, alcuni contatti tra Nicola Zingaretti e Matteo Renzi hanno consolidato l’asse su questo sistema che, grazie al suo sbarramento alto, rivoluzionerebbe l’offerta politica. Nell’udienza pubblica alla Consulta sono stati ammessi non solo gli avvocati dei proponenti del referendum (sette Consigli regionali a guida centrodestra), ma anche Roberto Calderoli, ufficialmente come rappresentante della Basilicata (una delle regioni promotrici), e il capogruppo di Leu, Federico Fornaro, che si era costituito parte contro il quesito ideato da Calderoli.

I dirigenti della Lega, Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti e lo stesso Calderoli si sono lanciati in un elogio del Mattarellum che proprio loro cancellarono nel 2005 con il Porcellum, ideato sempre da Calderoli. L’improvvisa conversione viene letta come un modo per indurre la Corte ad ammettere il referendum iper maggioritario; la Lega sarebbe disposta a lavorare con la maggioranza giallo-verde sul sistema che ha nel Presidente della Repubblica il proprio padre.

Dalla maggioranza nessuno ha dato riscontro, al momento, a queste aperture al dialogo della Lega. Si va avanti con il proporzionale con soglia del 5%, il Germanicum, che ha iniziato il suo percorso in Commissione Affari costituzionali con l’illustrazione del testo da parte dei relatori, Emanuele Fiano (Pd) e Francesco Forciniti (M5s). Il presidente Giuseppe Brescia ha assicurato che si procederà senza “forzature sui tempi” e Forza Italia, con Annagrazia Calabria ha annunciato un proprio ddl di tipo maggioritario.

Ma un imprimatur al Germanicum è arrivato anche oggi da segretario Dem Zingaretti. Questi, secondo quanto apprende l’Ansa, ha avuto dei contatti con Renzi consolidando un asse su questo sistema: per andare avanti rapidamente in caso di ammissione del referendum, in modo riflessivo in caso contrario.

La soglia del 5%, è il ragionamento condiviso, come osserva anche Dario Parrini (Pd), “ristrutturerebbe l’offerta politica” in maniera molto forte. In pratica “costringerebbe” Iv, Azione di Calenda e anche +Europa a formare un polo centrista, certo in parte in “competition” con lo stesso Pd, ma in grado di attrarre i voti dell’elettorato moderato che fu di Fi, rendendo competitivo il centrosinistra seppur dopo il voto. E anche a sinistra potrebbe costringere alla convergenza rosso-verde.

(di Giovanni Innamorati/ANSA)

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