A Wuhan un ospedale in tempi record, 10 giorni

Una vista aerea del luogo di costruzione di un ospedale da campo a Wuhan, provincia di Hubei, Cina.
Una vista aerea del luogo di costruzione di un ospedale da campo a Wuhan, provincia di Hubei, Cina. (ANSA- EPA/YUAN ZHENG)

ROMA. – Un ospedale tirato su dal nulla in 10 giorni. A Wuhan, focolaio del coronavirus cinese, si lavora 24 ore su 24 per rendere operativa a tempo record una nuova struttura che possa accogliere il crescente numero di pazienti.

Nella metropoli di 11 milioni di abitanti della provincia centro-orientale di Hubei, dove si sono sviluppati i primi casi di contagio e si registra la quasi totalità degli almeno 26 morti complessivi, le autorità continuano a mettere in campo misure straordinarie di contenimento. Dopo aver isolato la città, sospendendo il trasporto pubblico, e annullato le celebrazioni del Capodanno lunare per ridurre al minimo gli spostamenti e impedire l’arrivo di visitatori, la nuova priorità è rafforzare le strutture sanitarie.

La tv di Stato ha diffuso le immagini di decine di bulldozer che scavano in una gigantesca area, di 25mila metri quadrati, per costruire il prima possibile un ospedale da mille posti letto. Tutti i lavoratori rimasti in città sono stati mobilitati, con turni per garantire un impegno di 24 ore su 24, ha reso noto il gruppo che si occupa della costruzione dell’edificio.

A Wuhan finora il trattamento del nuovo virus è stato affidato a 61 tra cliniche e ospedali, ma tutto questo non basta più, perché la diffusione da uomo a uomo sta facendo aumentare progressivamente il numero dei contagi, finora quasi 900 nella sola Cina, senza considerare i casi oltre confine e anche fuori dall’Asia.

Per questo il governatore provinciale Jiang Chaoliang, al termine di un’ennesima riunione d’emergenza, ha chiarito che bisogna “fare ogni sforzo per aumentare i posti per l’isolamento dei pazienti e i letti”.  Nel frattempo, in città sono arrivanti 150 medici militari, ed una parte è stata indirizzata all’unità intensiva del Wuhan Pulmonary Hospital.

Costruire un ospedale in dieci giorni appare un’impresa proibitiva, ma la Cina è abituata a simili emergenze. Nel 2003 un’analoga struttura era stata edificata in appena una settimana alla periferia di Pechino, per affrontare l’epidemia di Sars, che aveva provocato la morte di 650 persone tra il continente e Hong Kong in 2 anni. In quel caso si era fatto ricorso a dei prefabbricati. Lo stesso stanno facendo a Wuhan.

Per consegnare l’ospedale ai medici il 3 febbraio. Nel frattempo le strutture esistenti devono gestire al meglio il sovraccarico di lavoro, aggravato dal fatto che cominciano a scarseggiare anche le mascherine e gli indumenti protettivi.

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