Virus: primo contagio da uomo a uomo fuori dalla Cina

Coronavirus: medici ed infermieri danno assistenza a pazienti con sintomi da coronavirus.
Coronavirus: medici ed infermieri danno assistenza a pazienti con sintomi da coronavirus. EPA/DAVID CHANG

ROMA. – E’ avvento in Vietnam il primo contagio da uomo a uomo del coronavirus 2019-nCoV finora registrato al di fuori della Cina. La persona non aveva precedenti di viaggio in nessuna zona della Cina, ma un suo familiare aveva visitato Wuhan, la grande città da cui è partita l’epidemia.

La notizia arriva all’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che rileva come “nuove informazioni epidemiologiche rinforzino l’evidenza che il virus 2019-nCoV possa essere trasmesso da un individuo a un altro”. E’ un fatto che non stupisce gli esperti, considerando che cominciano a essere significative le evidenze della capacità del nuovo virus di trasmettersi da uomo a uomo.

“Siamo già chiaramente a conoscenza che l’infezione può trasmettersi da uomo a uomo e non si vede perché non debba succedere al di fuori della Cina”, osserva l’esperto di malattie infettive Massimo Galli, dell’Università di di Milano e primario dell’ospedale Sacco.

“E’ anche possibile – aggiunge – che il familiare di ritorno dalla Cina in Vietnam abbia trasferito l’infezione quando non aveva ancora sintomi: è nel novero delle cose che possiamo considerare e prevedere, con tutta la prudenza del caso”. La cautela è d’obbligo, aggiunge Galli, considerando che “siamo in piena stagione influenzale”.

Alla luce del fatto che in Italia ad ora non ci sono casi del virus 2019-nCoV, prosegue, al momento “per rivolgersi alle strutture di pronto soccorso di ospedali con un reparto di malattie infettive bisogna avere trascorso un periodo a Whuan ed espresso sintomi respiratori o essere stati a contatto con chi ha avuto l’infezione”.

Nessun pregiudizio, quindi, verso le persone di origine cinese che vivono in Italia: “se non si sono mosse dal nostro Paese – dice Galli – hanno la stessa probabilità di avere il virus di un qualsiasi altro individuo”.

La vera parola d’ordine in questo momento deve essere ‘prevenzione’ e, come scrive l’Oms, la strategia per contenere il virus prevede prima di tutto interrompere la trasmissione del virus da uomo a uomo in Cina, prevenire sia l’esportazione di casi dalla Cina in altri Paesi sia ulteriori contagi dai casi esportati.

Obiettivi, questi, che per l’Oms possono essere raggiunti grazie alla combinazione di misure di sanità pubblica basate identificazione rapida, diagnosi e corretta gestione dei casi, identificazione e monitoraggio dei contatti, prevenzione e controllo delle infezioni nelle strutture sanitarie, tutela della salute dei viaggiatori e campagne di comunicazione del rischio rivolte alla popolazione.

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