Era stata in Nigeria, muore di malaria ad Agrigento

Il corridoio di un ospedale con l'indicazione di Pronto Soccorso.
Il corridoio di un ospedale in un'immagine d'archivio. ANSA/ FRANCO SILVI/ANSA / BGG/BEF

AGRIGENTO. – Quel viaggio in Nigeria lo aveva tanto sognato e progettato. Ma al ritorno a casa, nella sua Agrigento, aveva avuto febbre alta e inappetenza. E’ morta dodici giorni dopo essere andata per la prima volta al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio – dove era stata, a detta della famiglia, nove ore in attesa di assistenza nonostante avesse detto d’essere stata in Africa – e dopo 7 giorni in rianimazione nello stesso ospedale.

Loredana Guida, insegnante e giornalista da 15 anni (collaborava con il Giornale di Sicilia e AgrigentoNotizie), è morta stanotte. Ad ucciderla è stata la malaria terzana maligna (da Plasmodium falciparum). Lo stesso ceppo, il peggiore, che il 2 gennaio 1960 uccise il leggendario Fausto Coppi.

La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta. Il fascicolo – per l’ipotesi di reato di omicidio colposo – è a carico di ignoti. Se ne sta occupando il pubblico ministero Elenia Manno. Il procuratore capo Luigi Patronaggio e l’aggiunto Salvatore Vella seguiranno però, e con grande attenzione, le indagini della sezione carabinieri.

La Procura sta già disponendo l’acquisizione delle cartelle cliniche in ospedale e l’esame autoptico. Rinviati pertanto i funerali di Loredana che erano stati inizialmente previsti per domani pomeriggio. I familiari, in tarda mattinata, assistiti dall’avvocato Daniela Posante, avevano presentato un esposto alla Procura per chiedere di fare luce su eventuali responsabilità e negligenze del personale sanitario. Perché Loredana, il giorno 15 gennaio, si era presentata in pronto soccorso proprio a causa della forte febbre e aveva fatto presente ai medici di essere stata in Africa.

La Regione ha già disposto l’acquisizione delle cartelle cliniche e ha fatto sapere che invierà un’informativa all’autorità giudiziaria. La direzione sanitaria dell’Asp ha istituito “una commissione interna per la verifica e valutazione di tutto il percorso assistenziale della paziente”.

“La paziente – hanno scritto dalla direzione strategica dell’Asp di Agrigento – è entrata in codice verde il giorno 15. Visitata alle ore 15:35, presentava febbre ed eseguiva esami di laboratorio di routine e radiografia del torace che non evidenziavano sostanziali anomalie. Dopodiché la paziente sottoscriveva, sul foglio di dimissione, la decisione di rifiutare di proseguire l’approfondimento dell’iter diagnostico”.

Loredana, in ospedale, in codice rosso perché era già in coma, è tornata il 20 gennaio ed è stata ricoverata in Terapia intensiva. “La diagnosi è stata validata dall’istituto di Microbiologia dell’università di Palermo come “malaria da plasmodium falciparum”.

E’ stata messa in atto una terapia specifica concordata, tra l’altro, con il direttore dell’istituto di Malattie Infettive del Policlinico di Palermo. Tale terapia veniva peraltro confermata – hanno concluso dall’Asp – dall’Istituto nazionale di malattie infettive ‘Spallanzani’ di Roma, tutti opportunamente contattati”.