Trump presenta maxi-manovra e irrompe in primarie dem

Il presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump.
Il presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump. (Getty Images)

WASHINGTON. – Donald Trump non si ferma più. Prima presenta la sua legge di bilancio “monstre”, una manovra elettorale di 4.800 miliardi di dollari fatta di tagli alla spesa sociale per dare più soldi a difesa, riduzione delle tasse e completamento del muro col Messico. Poi vola in New Hampshire per il suo primo comizio dopo l’assoluzione del Senato, un bagno di folla per festeggiare la fine del capitolo impeachment, il suo trionfo personale dopo quello della vittoria del 2016.

La scelta dello stato del nordest non è casuale: lì, a meno di 24 ore, si comincerà a votare per le primarie democratiche. Un’ irruzione a gamba tesa, dunque, quella del tycoon, che lancia un vero e proprio guanto di sfida ai suoi aspirante avversari nelle elezioni presidenziali del 3 novembre. “Sono qui per scuotere un po’ i democratici e la loro noiosa campagna”, ironizza Trump, a cui – a parte il probabile fastidio per l’Oscar vinto dagli Obama – sembra andare tutto bene.

Mentre gli avversari appaiono sempre più sotto botta, dopo il flop dell’impeachment e il fiasco del voto in Iowa caratterizzato da un imbarazzante ritardo nella comunicazione dei risultati definitivi.

Alla fine l’ha spuntata sul filo di lana Pete Buttigieg, che ha conquistato 14 delegati contro i 12 di Bernie Sanders. Dietro Elizabeth Warren con 8, Joe Biden con 6 ed Amy Klobuchar con uno. Il voto popolare però è andato a Sanders che si sente il vincitore morale e torna a sospettare, come ai tempi della sfida con Hillary Clinton del 2016, che l’establishment del partito lo voglia a tutti i costi fermare.

“Noi siamo i migliori per sconfiggere Donald Trump, grazie alla natura della nostra campagna e il sostegno diffuso di una rete di piccoli finanziatori, a differenza dei miei avversari”, è l’appello lanciato dal senatore socialista del Vermont nell’ora degli ultimi comizi in New Hampshire. I sondaggi lo danno in testa ancora una volta con Buttigieg, ed è proprio al giovane avversario dell’ala moderata del partito che riserva più di un affondo: “Io non ricevo contributi dai Ceo di case farmaceutiche o dai tycoon di Wall Street. Voi siete i miei finanziatori”, ha detto rivolto alla folla dei fan.

Sullo sfondo Joe Biden ed Elizabeth Warren che in New Hampshire rischiano una nuova debacle e che nelle ore che precedono il voto sembrano avere l’obiettivo di limitare i danni in attesa di tempi migliori. Con l’ex vicepresidente che aspetta si cominci a votare negli stati del sud dove spera di avere la meglio grazie all’elettorato afroamericano, lui che è stato per otto anni il braccio destro del primo presidente nero degli Stati Uniti, Barack Obama.

Intanto la manovra 2021 di Trump, che dovrà essere approvata dal Congresso, contiene in particolare una riduzione dell’assistenza ai giovani che chiedono prestiti per l’università, dei fondi per l’edilizia popolare, dei buoni pasto per le classi più disagiate e delle prestazioni del Medicaid, il programma per l’assistenza dei più anziani. Tutto questo a favore di oltre 740 miliardi di dollari di spese militari e 590 miliardi in altre spese. Una finanziaria però – obiettano i detrattori – che si basa su stime di crescita dell’economia eccessivamente ottimistiche. Numeri che indicano un 3% nell’arco di 15 anni contro le previsioni che parlano di un livello inferiore al 2%.

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