Brasile: Lula parte per Roma, incontra il Papa giovedì

L'ex presidente brasiliano Luiz Inacio "Lula" da Silva é accolto dai sduoi sostenitori all' uscita dal carcere di Curitiba il 9 novembre 2019. (elpaís.com)
L'ex presidente brasiliano Luiz Inacio "Lula" da Silva accolto dai sduoi sostenitori all' uscita dal carcere di Curitiba il 9 novembre 2019. (Ansalatina)

SAN PAOLO. – L’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha annunciato che partirà martedì será verso Roma, dove giovedì prossimo incontrerà Papa Francesco in Vaticano, con il quale vuole discutere di “diseguaglianza, intolleranza e lotta contro la fame”. Lo ha reso noto lo stesso Lula su Twitter, nonché il sito ufficiale del Partito dei Lavoratori (Pt, sinistra) di cui è uno dei fondatori.

“Farò visita a Papa Francesco per ringraziarlo, non solo per la solidarietà che mi ha dimostrato in un momento difficile ma anche, e anzitutto, per quanto si dedica alla causa del popolo oppresso”, ha scritto Lula su Twitter. In una recente intervista l’ex presidente ha detto che “il papa si contraddistingue per la sua coerenza, per aver fatto che la Chiesa cattolica dimostri un impegno più importante con il popolo” ed è una personalità “impegnata da sempre a favore della difesa dei diritti umani”.

Il viaggio a Roma di Lula – 74 anni, presidente del Brasile dal 2003 al 2011 – costituisce il suo primo spostamento all’estero da quando, lo scorso 8 novembre, è stato scarcerato dopo 580 giorni di carcere, perché il Supremo Tribunale Federale (Stf) ha modificato la sua giurisprudenza, rendendo esecutive le pene di carcere solo dopo l’esaurimento dei possibili ricorsi processuali.

Lula ha già avuto due condanne in primo grado, per corruzione e riciclaggio, confermate in appello, e affronta ancora altre cause penali, ma ha fatto ricorso al Stf perché siano annullati i suoi processi, denunciando che costituiscono in realtà una persecuzione politica lanciata contro di lui da Sergio Moro, ex magistrato simbolo dell’inchiesta anticorruzione Lava Jato e attuale ministro della Giustizia di Jair Bolsonaro.