L’incubo sulla nave maledetta, altri 44 contagiati

La nave da crociera Diamond Princess bloccata in quarantena al porto di Yokohama. Giappone
La nave da crociera Diamond Princess bloccata in quarantena al porto di Yokohama. Giappone. (ANSA- EPA/JIJI PRESS JAPAN)

ROMA.  – A bordo si contano i giorni che mancano al 19 febbraio, data della fine presunta della quarantena e di quell’incubo che si chiama Diamond Princess per gli oltre 3.000 che si trovano sulla nave da sogno trasformata in prigione. E si contano anche i nuovi casi di contagio nel terrore di entrare nel gruppo di chi viene sbarcato, ma solo per andare in ospedale. Altre 44 persone sono state trovate positive al coronavirus, come ha confermato il ministro della Salute nipponico Katsunobu Kato, portando a 218 il totale delle infezioni, oltre al funzionario della quarantena rimasto a sua volta contagiato. Stanno invece tutti bene i 35 italiani a bordo, di cui 25 membri dell’equipaggio, incluso il comandante Gennaro Arma.

Novanta minuti d’aria al giorno per prendere un po’ d’aria e sgranchirsi le gambe, il resto del tempo chiusi in cabine che in molti casi – quelle di fascia bassa – non hanno neppure un oblò.

Le regole sono rigide quando si esce sul ponte, “sempre con la mascherina, a un metro di distanza l’uno dall’altro”, racconta in un video postato sui social Spencer Fehrenbacher che passa il tempo, come tutti,  “leggendo, guardando la tv” e chattando, quando non salta internet per le troppe connessioni. Lui è uno dei fortunati dei piani alti, dispone di luce e di un balcone.

Spazi minuscoli ma preziosi, per fare un minimo di ginnastica all’aperto o stendere magliette e biancheria.

I pasti sono serviti rigorosamente nelle cabine da fantasma con la mascherina che allungano il vassoio come in una cella, e c’è chi posta video mentre fa le pulizie nei pochi metri quadrati a disposizione. “Siamo prigionieri galleggianti”, constata con rassegnazione via skype un altro passeggero.

La Diamond Princess, bloccata nella baia di Yokohama dallo scorso 5 febbraio, ha il più alto tasso di infezione nel mondo fuori dalla Cina e il timore è che, nonostante le precauzione, un’altra settimana a bordo potrebbe significare ulteriori ondate di contagio. Dell’evacuazione dei passeggeri più anziani, di 80 anni o più risultati negativi ai test, annunciata dalle autorità giapponesi, non se n’è fatto ancora nulla. Potrebbero essere sbarcati venerdì, ha fatto sapere Tokyo. Ma per loro si sta preparando un altro confino, in una struttura protetta stabilita dal governo.

(di Eloisa Gallinaro/ANSA)