Brasile: Bolsonaro conferma distensione con Argentina

Il presidente argentino Alberto Fernandez (S) ed il suo collega di Brasile Jair Bolsonaro, in una elaborazione grafica.
Il presidente argentino Alberto Fernandez (S) ed il suo collega di Brasile Jair Bolsonaro, in una elaborazione grafica.(diarioavance.com)

SAN PAOLO. – Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha confermato la sua volontà di mantenere buoni rapporti con il collega argentino Alberto Fernandez -dopo averlo criticato in termini duri durante gli ultimi mesi- malgrado i due non si incontreranno come previsto a margine delle cerimonie per l’inizio del mandato del nuovo presidente uruguayano, Luis Lacalle Pou, il prossimo primo marzo a Montevideo.

La riunione fra Bolsonaro e Fernandez era stata concordata la settimana scorsa, durante la visita a Brasilia del ministro degli Esteri argentino, Felipe Solà, ma successivamente il presidente argentino ha detto che non potrà essere presente a Montevideo il 1/o marzo perché quel giorno deve partecipare all’apertura dell’anno legislativo al Parlamento di Buenos Aires.

Interrogato lunedì dai cronisti, il presidente brasiliano ha confermato questa circostanza, aggiungendo che se il suo collega argentino non poteva essere a Montevideo per quella data “allora io ho detto che ero disposto a ritardare il mio ritorno” in Brasile per incontrarlo, “ma ora sembra che Fernandez non ce la fa a combinare le nostre agende”, aggiungendo che l’organizzazione di un nuovo vertice bilaterale “ora depende dalle nostre cancellerie”.

“Ovviamente noi intendiamo mantenere un buon rapporto con l’Argentina e con il Mercosud (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), sempre mantenendo la libertà e la democrazia al di sopra di ogni altra cosa”, ha sottolineato Bolsonaro, che non è andato a Buenos Aires lo scorso 10 gennaio per la nomina di Fernandez.

Durante la visita di Solà la settimana scorsa, i due governi avevano scambiato segnali di distensione: il Brasile si era detto disponibile ad appoggiare l’Argentina nella sua difficile trattativa con il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) e l’Argentina si è detta d’accordo nell’appoggiare una “transizione democratica” in Venezuela, mantenendo la sua presenza nel Gruppo di Lima, che riunisce 14 paesi americani che coordinano le loro azioni per arrivare una soluzione pacifica della crisi politica a Caracas.

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