Banca delle terre: dieci mila ettari per giovani

Un giovane imprenditore agricola mostra una raccolta di verdure.
Un giovane imprenditore agricola mostra una raccolta di verdure.

ROMA. Una nuova riforma fondiaria per accompagnare i tanti  ragazzi che sognano un futuro in agricoltura. La Banca nazionale delle terre agricole di Ismea ha messo all’asta altri 10 mila ettari di terreni pubblici. E per facilitare l’acquisto da parte dei giovani, gli under 41 possono pagare in rate agevolate semestrali o annuali per 30 anni.

Finora la Banca delle terre, nata nel 2016, ha assegnato 4.643 ettari a 129 imprenditori, il 75% dei quali “giovani”. “Abbiamo trasformato questi terreni virtuali, inutilizzati, in terreni reali, storie di giovani imprenditori agricoli”, ha commentato il direttore generale di Ismea, Raffaele Borriello, alla conferenza “Seminiamo il futuro” al Maxxi di roma.

Per la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, quest’asta è “solo l’inizio” di una nuova riforma fondiaria.  “Voglio invitare davvero con grande forza tutte le istituzioni, a partire dai comuni, a fare l’anagrafe delle loro terre incolte”, dichiara la ministra. “Se l’agricoltura deve diventare il centro del sistema economico – ha dichiarato Bellanova  dobbiamo dare la possibilità di un accesso alle terre che non sia molto oneroso”.

Del resto, anche secondo la Coldiretti, la disponibilità di terre è il “principale ostacolo” alla nascita di nuove imprese agricole in un Paese che sta vivendo “uno storico ritorno alla campagna”. Secondo uno studio di Ismea su dati Unioncamere, le aziende italiane di under 35 sono cresciute di oltre il 15% dal 2015 al 2019, fino a 57 mila realtà. Così come sono aumentati di anno in anno gli iscritti alle facoltà di agraria, che hanno visto 2 mila matricole in più all’anno dal 2014.

I nuovi agricoltori hanno studiato più delle generazioni precedenti (il 16% dei giovani capi azienda ha la laurea e il 51% un diploma) e scelgono la campagna non tanto come ripiego quanto per un interesse legato alla terra e all’ambiente.

Rispetto ai colleghi più anziani, hanno più propensione all’investimento, a fare rete e a innovare, anche in un’ottica di agricoltura sostenibile, sociale, di precisione e fuori suolo.

La produzione agricola è prevista crescere del 2% nei prossimi anni per sfamare la popolazione mondiale, che ogni anno vede 75 milioni di persone in più, sottolinea il presidente dell’Ismea, Enrico Corali che invita ad avere “un approccio glocal”.

I nuovi 386 terreni messi all’asta dalla Banca delle terre si trovano soprattutto nel Mezzogiorno e le regioni più presenti sono la Sicilia (22%), la Basilicata (21%), l’Umbria (10%), la Puglia (9%) e la Toscana (8%). La superficie media è di 26 ettari, il triplo della media nazionale, e “possono produrre reddito fin da subito, senza investimenti onerosi”, spiega Ismea.

I ricavi della vendita, attesi per almeno 130 milioni di euro, saranno reinvestiti  in misure per i giovani agricoltori. Per le manifestazioni di interesse on line c’è tempo fino al 19 aprile.

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