Attacco agli immigrati in Germania, 11 morti ad Hanau

Un fermo immagine tratto da un video su Youtube mostra Tobias R.prima di compiere la strage a Hanau.
Un fermo immagine tratto da un video su Youtube mostra Tobias R.prima di compiere la strage a Hanau. (ANSA/YOUTUBE)

BERLINO.  – L’odio per gli stranieri e “un atteggiamento interiore profondamente razzista” hanno armato la mano di Tobias Rathjen, il killer che ha massacrato dieci persone ad Hanau per poi essere ritrovato morto accanto alla madre nel suo appartamento dopo una caccia all’uomo durata tutta la notte.

Il giorno dopo la strage avvenuto nella città dell’Assia tedesca, dove ieri sera sono state uccise nove persone con una storia di migrazione alle spalle mentre fumavano il narghilè, la Germania è un paese scioccato e spaventato da una delle pagine più nere della storia della Bundesrepublik. Il terrorismo di estrema destra è tornato 75 anni dopo la fine del nazionalsocialismo e sotto accusa, al di là del gesto di un lupo solitario che abbracciava e diffondeva in rete deliri complottisti, finisce l’ultradestra di Alternative fuer Deutschland, accusata di avere negli ultimi anni gettato benzina sul fuoco dopo aver ravvivato tizzoni rimasti a lungo sepolti sotto la cenere.

“Il razzismo è un veleno. L’odio è un veleno presente nella nostra società”, ha detto Angela Merkel, che stamani ha annullato tutti i suoi impegni per seguire gli sviluppi delle indagini. E quest’odio ha fatto già “troppe vittime” in Germania, ha aggiunto, citando i precedenti: l’attentato antisemita alla sinagoga di Halle, l’eliminazione di Walter Luebcke, i crimini della cellula terroristica dell’Nsu. “Noi ci contrapporremo con tutte le forze a quelli che vogliono dividere il Paese”. Perché il governo tedesco “non conosce distinzioni fra le persone per la loro provenienza o il loro credo”.

Anche quelli di Afd sono sembrati disorientati dagli eventi: “Parleremo di tutto ma ho bisogno di un po’ di tempo per elaborare”, ha ammesso il capogruppo del partito locale, visibilmente sconvolto. Mentre i leader nazionali Alexander Gauland e Alice Weidel hanno condannato un “atto abominevole che lascia senza parole”, puntando poi il dito contro le “strumentalizzazioni” per il gesto di un “folle”.

Tedesco, originario di Hanau, 43 anni, Rathjen, che era un tiratore sportivo, ha colpito ieri intorno alle 22, sparando all’impazzata davanti a un primo locale, nel centro storico della città, situata a 20 km da Francoforte sul Meno.

Successivamente ha attaccato un secondo shisha bar, dove ha ucciso 5 persone. Fuggito in auto, ricercato dalla polizia anche con l’aiuto di un elicottero, l’uomo è tornato a casa, dove ha ucciso sua madre, di 72 anni, per poi togliersi la vita. Il bilancio definitivo della notte di terrore di Hanau è di 11 morti e 6 feriti, di cui uno grave. L’uomo ha anche rivendicato il suo gesto in uno scritto, nel quale affermava che si dovessero “annientare” i popoli che ormai non si possono più espellere dalla Germania. C’era anche un elenco dei Paesi presi di mira. E a parte la madre, le sue vittime sono tutte di origine migratoria: cinque sarebbero turchi, secondo fonti diplomatiche di Ankara, ma almeno tre o quattro persone erano in possesso della doppia cittadinanza, tra cui una donna incinta.

Con tutta probabilità Tobias Rathjen era un cane sciolto, ossessionato da tesi deliranti. Ma la procura sta comunque indagando per scoprire eventuali “sostenitori” o “persone che fossero al corrente” delle sue intenzioni, in Germania come all’estero.

“So da sempre di essere sorvegliato”, affermava fra l’altro in un video di oltre un’ora pubblicato su Youtube qualche giorno fa: materiale oggi rimosso dalla rete e che la maggioranza dei media ha scelto di non pubblicare. In uno sconclusionato appello si rivolgeva anche agli americani, mettendoli in guardia da presunte “organizzazioni militari segrete” in cui verrebbero abusati e uccisi i bambini. “Svegliatevi e combattete”, il messaggio. Lo scorso novembre aveva addirittura sporto denuncia alla Procura generale contro una fantomatica “organizzazione di servizi segreti che sarebbe stata in grado di spiare migliaia di tedeschi” e di assumere il controllo dei loro pensieri “guidandone” le azioni a distanza.

Questa frenetica attività sul web mette ora in difficoltà gli inquirenti, che sarebbero stati in grado di conoscere i deliri dell’attentatore, legalmente in possesso di tre armi. La comunità turca, sotto shock, è spaventata. E stasera, alla fiaccolata di Hanau, una delle almeno 15 manifestazioni organizzate in altrettante città della Germania, in molti hanno fischiato durante gli interventi dei politici dal palco, dove c’era anche il presidente della Repubblica.

Applaudite invece le parole del sindaco Klaus Kaminsky, per il quale “non solo ad Hanau e per le famiglie delle vittime il mondo da ieri sera non è più quello di prima”. “Ma l’odio e il razzismo non hanno futuro – ha detto anche -, noi siamo di più”.

(di Rosanna Pugliese/ANSA)

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