Roby Cavallo, un signore dentro e fuori dal terreno di gioco

Roby Cavallo De Robertis é stato anche l'allenatore della vinotinto di beach soccer. Photo Lars Baron - FIFA via Getty Images.

CARACAS. – Rispettoso come sempre, Roberto “Roby” Cavallo De Robertis ha risposto la nostra telefonata per scrivere la sua biografia. Questo calciatore, nato a Caracas i 28 aprile 1967, durante la sua carriera ha difeso con onore le maglie di Deportivo Italia, Caracas e la Vinotinto.

“Roby”, il nomignolo come lo conoscono tutti gli amanti della Primera División venezuelana, per il suo modo di essere dentro e fuori il terreno di gioco é un modello per tutti i futuri calciatori. L’ex centrocampista ha mostrato sempre di essere impeccabile nel suo modo di giocare e agire in uno sport dove il contatto fisico fa da padrone di casa: mai un colpo proibito o una parola di troppo.

Roby insieme a suo fratello (Bruno) e papá Domenico.

Il suo amore per la palla a chiazze nasce sui campetti del Centro Italiano Venezolano di Caracas. “Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 6 anni, quando mia mamma (la signora Maria De Robertis, n.d.r.) mi porta al CIV con il signor Antonio D’Antuono. Lui mi riceve e mi consegna i primi kit di divise: la maglia azzurra con una striscia diagonale bianca, questa era la prima maglia, e la seconda era bianca con la bandiera italiana disegnata in maniera verticale nel centro della divisa. Queste magliette mi hanno affascinato fin dal primo momento! Ma, mia mamma e mia nonna mi dissero: “Va bene che giochi a calcio, ma per nessun motivo devi abbandonare gli studi”.

I suoi primi passi nel mondo del calcio targato CIV li muove sotto gli ordini del “Mulato” Elio, con lui si allenava i martedì ed i giovedì. A quei tempi, praticava anche il nuoto, e con la squadra del club di Prados del Este ha partecipato in diverse gare stabilendo anche un record nello stile farfalla nei “distritales”. In vasca, a livello competitivo, si é tuffato fino ai 12 anni, poi ha deciso di dedicarsi solo al calcio.

“Tra gli allenatori che hanno lasciato un segno durante la mia permanenza nel Centro Italiano Venezolano ci sono Miguel García, Elio Rodríguez, Jurandín Procopio, Roque Fernández e Perico León”.

Nel suo periodo con gli azzurri di Prados del Este partecipa in diversi tornei a livello giovanile.

Roby durante la sua esperienza nella scuola di nuoto del CIV di Caracas.

Grazie alle sue ottime prestazioni, attira l’attenzione di mister Elio “mulato” Rodríguez, che non solo allenava la primavera del CIV, ma anche la prima squadra del Deportivo Italia.

“Io avevo 15 anni ed il profe Elio mi voleva portare con lui al Deportivo Italia. Io in quel momento ancora frequentavo il quinto anno di Bachillerato. I miei genitori si sono opposti, volevano che prima di fare il salto nel calcio professionistico mi diplomassi di bachiller. Il mio esordio in Primera División avviene nel 1984, in quella stagione l’allenatore degli azzurri era Nerio Hernández. La mia prima gara é stata contro l’Estudiantes de Mérida, sono subentrato a 20 minuti dal termine al posto di uno storico del calcio venezuelano: Nelson Carrero”.

La stagione 1984 si é disputata con 11 squadre: Atlético San Cristóbal, Atlético Zamora, Deportivo Carabobo, Deportivo Italia, Deportivo Portugués, Deportivo Táchira, Estudiantes de Mérida, Mineros de Guayana, Petroleros del Zulia, Portuguesa e Universidad Los Andes. Quel torneo fu vinto dal Deportivo Táchira grazie alla vittoria 3-0 contro gli azzurri ottenuta sul campo di Pueblo Nuevo durante l’ottagonale.

Il Deportivo Italia del 1984. foto Ciro Contreras

“In quella prima stagione nella massima serie i miei padrini sono stati stelle del calibro di: Nelson Carrero, Bernardo Añor, Cerito Useche, Cañas e gli ‘importados’ Tobinho, Antonio ‘lobo’ Benítez e Guachabé”.

In Primera División Roby Cavallo ha disputato 14 stagioni distribuite nel seguente modo: 6 consecutive con il Deportivo Italia. Nella stagione 1990-1991 ha vinto il premio di miglior giocatore dell’anno e viene acquistato dal Caracas.

Roby durante la sua esperienza con il Deportivo Italia. Foto cortesia Franco Pascuzzo.

“Il mio esordio con il Caracas avviene durante una tournée che abbiamo fatto in Germania, a quell’epoca la squadra capitolina era allenata da Manuel Plascencia che era assistito da Pedro Febles (r.i.p). Abbiamo partecipato un torneo a Bramsche, dove abbiamo affrontato le giovanili di squadre come Borussia Dortmund e Bayer Leverkusen, che avevano in rosa calciatori della prima squadra. Dopo questo torneo siamo tornati in Venezuela per continuare la nostra preparazione. In quella stagione abbiamo vinto la “estrella” (lo scudetto, n.d.r.). avevamo un’ottima squadra con campioni come Nelson Carrero, Saul Maldonado, Dzenko Morovic, Ceferino Bencomo, Gabriel Miranda, Jerson Díaz, Andreas Vogler, Gunther Thiele, Olaf Saier, ed altri”.

Con i “rojos del Ávila”, Roberto Cavallo De Robertis, disputa 6 stagioni consecutive e vince 4 scudetti. Poi rientrerà al Deportivo Italia, giocherà una sola stagione e tornerà al Caracas prima di appendere gli scarpini al chiodo.

“Tra le gare che piú ricordo di piú é stata la prima volta che ho affrontato il Deportivo Italia con la maglia del Caracas (8 febbraio 1992, n.d.r.) quel giorno ho segnato un gol e per rispetto alla societá non ho festeggiato il gol”.

Nella prestigiosa Coppa Libertadores, Roby esordì all’etá di 16 anni. Lo fece con la maglia del Deportivo Italia nell’edizione del 1984. In quel torneo gli azzurri affrontarono Deportivo Táchira ed i boliviani del Blooming ed Oriente Petrolero. Nella massima competizione continentale per club, il calciatore di origine piemontese ha anche giocato con il Caracas.

“Con la maglia del Caracas ricordo una vittoria 0 – 1 a Lima, in casa dello Sporting Cristal, grazie ad una rete del cileno Juan Carlos Letelier. Ricordo la giocata di quel gol, nasce da una galoppata di Ibrahim Salisú che in maniera spettacolare sforna un assist vincente per il bomber cileno. Quella fu una vittoria importante per noi: avevamo battuto uno dei grandi del calcio peruviano che nell’edizione precedente della Libertadores era arrivato lontano”

Con la maglia della nazionale venezuelana ha partecipato a due edizioni della Coppa America (Brasile 1989 e Cile 1991) e alle qualificazioni per il Mondiale Italia 1990.

“La mia esperienza con la nazionale inizia con Luis Mendoza Benedetto sulla panchina: lui mi inserisce nella lista dei preconvocati, poi al suo posto arriva Carlos Horacio Moreno (r.i.p.). Con mister Moreno, abbiamo disputato un’amichevole nel Santiago Bernabéu contro il Castilla che a quei tempi era allenato nientemeno che da Vicente Del Bosque. Quella sera, la nostra nazionale s’impose per 2 – 3 con un gol di Cayoyo Dominguez. L’aneddoto di Del Bosque, me l’ha ricordato pochi anni fa un amico facendomi leggere un articolo scritto dal giornalista Manuel Todea che aveva come titolo: Quando la Vinotinto vinse al Bernabéu”.

Nel 1989, la Coppa America fu ospitata dal Brasile dove la Vinotinto affrontò i padroni di casa, la Colombia, il Paraguay ed il Perù.

“Nella Coppa America che si é disputata in Brasile, il nostro esordio é stato contro i padroni di casa. Ricordo che ci hanno annullato in maniera inspiegabile un gol realizzato da Carlos Maldonado dopo un ottimo fraseggio con Pedro Febles (r.i.p.). Quel giorno abbiamo perso 3 -1 contro i verdeoro, ma abbiamo disputato un’ottima gara contro il Brasile che dopo quella gara é stato duramente criticato dai tifosi e dalla stampa. In quel torneo abbiamo pareggiato 1 – 1 con il Perù ed abbiamo perso 4-2 con la Colombia. Nel match contro i cafeteros ho ricevuto gli elogi della stampa specializzata, quel giorno sono stato l’incaricato di marcare Carlos Valderrama ed ho servito gli assist per i due gol a Maldonado”.

Cavallo durante una partitella disputata nel Club Puerto Azul.

Dopo aver appeso le scarpe al chiodo ha mantenuto la sua relazione con il mondo del calcio ricoprendo diversi incarichi: giocatore ed allenatore della nazionale venezuelana di beach soccer.

“Tutto è iniziato nel 1998, durante la Ecosport che si è svolta a Caracas. Lì ho incontrato Tomás Coppola, che aveva assistito al mondiale che si era svolto in Brasile. Durante l’evento abbiamo deciso di organizzare una partita di esibizione di beach soccer. In questa partita hanno giocato calciatori ancora in attività e altri già ritiratisi dal mondo del pallone, tra cui José Manuel Rey e Gaby Miranda.

Nel 2000 il calcio sulla sabbia è stato riconosciuto dalla Fifa e sono stati organizzati i primi campionati a livello nazionale ed internazionale. Sebbene si trattasse di uno sport praticato già da molto tempo, le sue regole sono state fissate solo nel 1992, con la fondazione dell’organismo di governo Beach Soccer Worldwide. In principio questo sport era praticato da diversi ex calciatori: in Italia, tra i tanti campioni che hanno contribuito al lancio di questo sport, è doveroso ricordare Mauro Bellugi, per anni allenatore della nazionale Italiana di Beach Soccer, e tra i giocatori Giuseppe Baresi, Stefano Tacconi, Riccardo Pazzagli (scomparso nel 201), Claudio Gentile, Riccardo Ferri, Pietro Vierchowod e Maurizio Ganz.

“Nel 2000 abbiamo partecipato al mondiale arrivando in quinta posizione. Da segnalare che abbiamo battuto la Francia che allora aveva tra le sue fila Eric Cantona. Nella Nazionale, come calciatore, ho giocato fino al 2006, nel 2008 ne sono diventato l’allenatore”.

Sotto la sua direzione, la Vinotinto del beach soccer si é qualificata per il mondiale che si é disputato nel 2011 a Ravenna, in Italia. In quel mondiale, la Vinotinto affrontò Tahití, Nigeria e Russia (che in quell’edizione ha vinto il mondiale). Quella sarà la prima ed unica presenza della nazionale del bech soccer in una kermesse iridata.

“Il beach soccer è uno sport che si promuove da solo, è questione di associarlo al turismo. In Venezuela abbiamo il vantaggio che ci sono moltissime spiagge e che le condizioni meteo sono favorevoli nei 365 giorni dell’anno”.

Roberto Cavallo De Robertis, ha difeso con onore anche la maglia del Centro Italiano Venezolano di Caracas dove ha vinto diverse medaglie nei prestigiosi Giochi FEDECIV. “Roby” ogni volta che può partecipa alle denominate “clínicas” dove insegna i trucchi del mestiere alle giovani promesse del calcio. É anche il direttore del portale Fútbol Visión, che cerca di apportare il suo granellino di sabbia in pro del calcio venezuelano. Poi insieme ad altri ex calciatori ci sono in cantiere progetti che servono alla crescita del calcio creolo.

Nel 2007 era nel Comitato Organizzatore della Coppa America Venezuela 2007 nella sede dello stadio Olímpico della UCV. Fuori dal terreno di gioco é laureato in Economia presso l’Universidad Central de Venezuela, é sposato ed ha due figli.

(di Fioravante De Simone)

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