Prima vittima francese, Parigi teme focolaio

Una donna con la mascherina passa sotto la torre Eiffel a Parigi.
Una donna con la mascherina passa sotto la torre Eiffel a Parigi. (Adige)

PARIGI. – L’illusione di una Francia libera dal coronavirus non è durata neanche due giorni. A meno di 48 ore dalle rassicurazioni del neo ministro della Salute Olivier Véran sull’assenza di nuovi casi, oltralpe si trovano a fare i conti con una realtà ben diversa e il rischio, ormai pubblicamente riconosciuto, di una possibile epidemia alle porte. Così come anche in Germania crescono i timori. “Siamo all’inizio di un’epidemia di coronavirus”, ha ammesso da Berlino il ministro Jens Spahn dopo la conferma di nuovi contagi in alcuni Laender di cui non si riesce a ricostruire la catena.

In Francia l’improvvisa accelerazione ha portato a 18 il numero totale di positivi al Covid-19 e alla prima vittima di nazionalità francese: un insegnante di 60 anni morto nella notte tra ieri e oggi a Parigi dopo il ricovero in condizioni gravissime all’ospedale La Pitié-Salpétrière. Praticamente nelle stesse ore la scoperta di tre nuovi contagi accertati, ricoverati rispettivamente ad Amiens, Strasburgo e Annecy. Nel bollettino nazionale si contano attualmente due morti (oltre all’insegnante francese un turista cinese di 80 scomparso nelle scorse settimane), 11 guarigioni e 5 persone ancora ricoverate.

Come per il caso di Codogno, anche in Francia sono scattate le indagini per ritracciare il percorso del docente originario dell’Oise che, secondo quanto confermato dalle autorità di Parigi, non aveva mai messo piede in zone considerata a rischio, tipo Cina o Italia. Le autorità sanitarie del dipartimento Hauts-de-France hanno precisato che l’uomo è stato ricoverato in un primo tempo a Créil, nel nord della Francia, prima del ricovero d’urgenza di ieri notte a Parigi. Tra gli altri quattro casi recensiti oggi in Francia c’è un francese di 55 anni in rianimazione ad Amiens. Come l’insegnante deceduto a Parigi, sarebbe anch’egli originario del dipartimento dell’Oise, a nord della capitale.

Altra analogia: anch’egli non avrebbe frequentato zone considerate a rischio. Il terzo caso di contagio annunciato oggi è invece ricoverato a Strasburgo. 36 anni, era da poco rientrato dalla Lombardia ma le sue condizioni di salute non sembrano gravi, secondo quanto riferito dal Direttore Generale per la Salute, Jerome Salomon. Nel tardo pomeriggio è spuntato il quarto caso accertato della giornata.

Si tratta di una donna, la moglie di un paziente ricoverato da ieri per coronavirus ad Annecy. Come per il marito, il suo stato di salute non presenta segni di gravità.

Intanto – mentre Parigi promette lo “sblocco di 15 milioni di mascherine” per lottare contro la propagazione del virus – autorità ed esperti premono sull’acceleratore per prepararsi all’epidemia. Oltre alle misure cautelative, come la quarantena, per chi rientra da zone considerate a rischio, 77 ospedali sono ‘attivati’ per rispondere all’urgenza e il dispositivo sanitario è stato rafforzato ulteriormente. Già nei giorni scorsi, Parigi si era inoltre impegnata a fornire le condizioni per poter effettuare un maggior numero di test, che fino al 23 febbraio sono stati appena 475, secondo i dati forniti dalle autorità sanitarie. Il ministro della Salute ha inoltre fatto sapere che da oggi terrà un punto stampa quotidiano interamente consacrato al coronavirus.

(di Paolo Levi/ANSA)

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