Boom alimentare con quarantena, crolla retail -50%

Un negozio di generi alimentari a Pisa.
Un negozio di generi alimentari a Pisa. (ANSA/ FRANCO SILVI)

MILANO.  – Il retail soffre con l’emergenza coronavirus, fino a perdere il 50% in Lombardia. Se infatti l’alimentare ha fatto registrare dei picchi di acquisti e punte d’incremento del 70% con la paura della quarantena, il retail sembra essere stato dimenticato dai consumatori. “Auspichiamo che in tempi brevi sia possibile prevedere una casa integrazione a clausola specifica per l’emergenza coronavirus, o altre forme di ammortizzatori, anche per il settore commercio e turismo”, ha sottolineato il presidente di Confimprese, Mario Resca.

Impennata nella gdo della drogheria alimentare a lunga conservazione, parafarmaceutico e igiene personale, secondo Nielsen: tra il 17 e il 23 febbraio hanno fatto segnare un +8,34% (a parità di negozi) rispetto alla stessa settimana del 2019. Il Nordovest traina la crescita, con un +11,20% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il Nordest segue con un +9,66%, il Sud col +6,06% e il Centro col +4,38%. I più gettonati sono stati riso +33%, conserve animali +29%, pasta +25%, derivati del pomodoro +22%, sughi e salse +19%. Senza contare il parafarmaceutico col +112% e quello dell’igiene personale col +15%. “Le aziende alimentari – dice Claudio Gradara, presidente di Federdistribuzione – hanno dovuto fronteggiare una domanda di beni di prima necessità esplosa con velocità repentina, con crescite fino al 60-70%”.

“Preoccupa molto – aggiunge – ciò che sta accadendo nei settori non alimentari. Ci sono cali di fatturato del 25-30% a livello nazionale, con punte oltre il 50% nelle regioni più coinvolte, come la Lombardia”. “Abbiamo visto una flessione nel traffico e nel fatturato al nord sopra il 40% del retail – dice l’ad di Pianoforte Holding, Gianluigi Cimmino – ma il calo più importante probabilmente lo vedremo questo fine settimana, coi principali centri commerciali chiusi in Lombardia, qualcuno anche nel Triveneto.  L’online – aggiunge – è cresciuto, però copre solo il 3-4% e non certo i cali. Se le perdite fossero circoscritte a questa settimana, sarebbero sostenibili”.

(di Claudia Tomatis/ANSA)