Sisma 3.9 sulla costa ovest della Calabria, dieci scosse in un’ora

CATANZARO. – Paura che si aggiunge a paura in Calabria. La regione, alle prese come tutto il Paese dall’apprensione legata ai rischi di diffusione del coronavirus, deve fare i conti anche con uno sciame sismico che, la notte scorsa, ha interessato un’area vicina alla costa occidentale della regione tra le province di Catanzaro e Cosenza.

La terra ha tremato per dieci volte in circa un’ora e la scossa più forte è stata pari a 3.9 con epicentro a Nocera Terinese. Le repliche che sono seguite hanno toccato i 3.4 e i 3.5 a distanza di pochi minuti alle 1:55 e alle 2:02. Una sequenza sismica che ha fatto sobbalzare i residenti nella zona dove i movimenti tellurici sono stati maggiormente avvertiti: oltre a Nocera Terinese e Falerna, centri costieri del catanzarese, anche Serra d’Aiello, Paola, Amantea e Cetraro nel cosentino.

La Protezione civile regionale, da subito, malgrado le attenzioni di questi giorni siano rivolte alle contromisure da attuare per fronteggiare la diffusione del contagio da Covid19, è stata in contatto con tutti i sindaci dei comuni interessati nel raggio di almeno venti chilometri dall’epicentro, tra Lamezia Terme e Amantea.

Non sono comunque state segnalate situazioni problematiche. Dove le scosse si sono fatte sentire maggiormente, le persone sono scese in strada sempre però tenendosi a debita distanza l’una dall’altra nel rispetto delle prescrizioni da seguire per evitare assembramenti e, qualcuno, ha deciso di trascorrere la notte in auto o in spiaggia.

Tante le telefonate ai centralini dei vigili del fuoco e della Protezione civile regionale per avere ulteriori informazioni mentre è partito il tam tam sui social che hanno raccolto lo sfogo di quanti sono stati svegliati di soprassalto. Il sisma è stato comunque sentito anche in altre zone più distanti della Calabria, in particolare a Vibo Valentia e perfino a Reggio Calabria.

Dall’inizio dell’anno la regione è stata interessata da altri movimenti tellurici. Un primo sciame sismico iniziato il 17 gennaio si è verificato nel catanzarese, con epicentro nel territorio di Albi, magnitudo massima di 3,8 gradi, che è andato avanti per qualche settimana.

Altri episodi legati a sequenze per alcuni giorni sono state registrate sulla costa jonica settentrionale del capoluogo e nel crotonese. Il 24 febbraio, invece, è stata la volta dell’area urbana di Cosenza dove si è verificata una scossa di magnitudo 4.4, con epicentro localizzato a Rende, sentita fino a Napoli.

(di Clemente Angotti/ANSA)