Coronavirus: il sacrificio dei sacerdoti, tredici morti a Bergamo

Un medico esce da una tenda allestita per assistere i contagiati di coronavirus a Brescia..
Un medico esce da una tenda allestita per assistere i contagiati di coronavirus a Brescia.. ANSA/FILIPPO VENEZIA

ROMA. – La Chiesa paga un tributo pesante in termine di vittime del coronavirus. Oltre trenta sono i sacerdoti che non ce l’hanno fatta, fino a questo momento, e nella sola Bergamo tredici. Nella città lombarda più piagata dall’emergenza ci sono ancora quindici preti ricoverati in ospedale e tra loro un paio in terapia intensiva.

In Campania oggi è morto don Alessandro, parroco a Caggiano (Salerno), il più giovane con i suoi 45 anni. Aveva partecipato ad un ritiro con i neocatecumenali, che si era svolto prima delle misure restrittive messe in campo dal governo, nel quale sono poi risultati quasi tutti contagiati.

Sempre in mezzo alla gente, i sacerdoti non sono esenti dal contagio. Con le misure restrittive non ci sono più messe con la presenza di fedeli ma molti preti continuano a visitare malati e anziani, e a benedire le salme in queste settimane che non è possibile neanche celebrare i funerali.

Sono alle mense dei poveri o in aiuto ai senzatetto anche se ora le precauzioni, a partire da guanti e mascherine, sono altissime anche tra i religiosi. Il prezzo più alto lo paga dunque la diocesi di Bergamo.

“Ieri sono morti altri tre sacerdoti. Fino adesso abbiamo avuto 13 sacerdoti morti. Una quindicina sono in ospedale ma in miglioramento e ne abbiamo ancora 2-3 molto gravi in terapia intensiva. Speriamo che ce la facciano ma la situazione non è facile”, ha riferito il direttore della Caritas di Bergamo, don Roberto Trussardi.

Tra i sacerdoti deceduti grande commozione nel mondo dei media Cei c’è stata per don Vincenzo Rini, giornalista, per anni a capo della Federazione dei settimanali cattolici. Lui è morto all’ospedale di Cremona, dove è deceduto anche un confratello ultracentenario, mentre il vescovo, monsignor Antonio Napolioni, è guarito e oggi, dopo che era stato dimesso dall’ospedale, ha anche ricevuto una telefonata da Papa Francesco.

Una delle diocesi più colpite dai lutti è anche quella di Parma: sono morti quattro sacerdoti molto anziani, ma anche uno più giovane, 55 anni, don Andrea Avanzini, probabilmente contagiato – come riferisce Avvenire – dalla anziana madre con la quale viveva.

Quattro i sacerdoti morti a Piacenza anche se solo per uno di loro è certa la diagnosi di coronavirus; gli altri tre erano già malati. La triste lista, forse non esaustiva, vede anche sacerdoti deceduti in Piemonte (2), uno per ognuna delle diocesi lombarde di Milano, Lodi e Brescia e uno a Reggio Emilia.

(di Manuela Tulli/ANSA)

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