Amarcord: un giorno como oggi, Arango teneva in ansia il Venezuela

Uno dei momenti piú brutti della carriera di Juan Arango. foto cortesia

CARACAS. – Membro della generazione del denominato “boom Vinotinto”, con lui in campo la nazionale venezuelana si é scrollata dalla maglietta l’etichetta di “cenerentola” o “squadra materasso” del girone Conmebol.

Il suo tiro mancino faceva tremare le gambe alla difese avversarie del Sudamerica e dell’Europa. Ma il 20 marzo del 2005, Juan Arango tenne in ansia i tifosi venezuelani.

Quel giorno, durante la sfida Maiorca – Siviglia, il calciatore venezuelano, allora in forza alla formazione isolana, dopo uno scontro fu messo ko dal difensore Javi Navarro.

Arango subí una forte gomitata al volto che oltre a provocargli numerose abrasioni, tagli al labbro superiore e allo zigomo destro, lo fece cadere a terra, privo di sensi; trasportato in ospedale, a un passo dalla morte furono necessarie diverse settimane di ricovero.

Così dovette saltare le gare di qualificazione contro la Colombia e Bolivia. Allora la Vinotinto, allenata da Richard Páez, pareggiò 0 – 0 con i cafeteros a Maracaibo e perse 3 -1 con la verde a La Paz.

Il calciatore nato a Maracay il 17 maggio del 1980 rimase ai box per un po’ di tempo, poi dimostrò tutta la sua grinta laureandosi miglior marcatore del Maiorca con 11 reti nella stagione 2005 – 2006. In quella stagione porterà a casa anche il titolo di goleador della Coppa del Re.

Fortunatamente Juan Arango tornó in campo e continuó ad incantarci con i suoi gol da cineteca che lo hanno portato ad indossare le maglie di Borussia Mônchengladbach, Tijuana, New York Cosmos e Zulia.

In precedenza aveva giocato con Nueva Cádiz, Zulianos Fútbol Club, Caracas, Monterrey, Pachuca e Puebla.

Era nel gruppo della Vinotinto che chiuse al quarto posto nella Coppa America 2011, quella disputata in Argentina fu la miglior prestazione del Venezuela chiudendo alle spalle di Uruguay, Paraguay e Perù.

(di Fioravante De Simone)