Senza aria in un tir, 64 migranti muoiono in Mozambico

Agenti dell’Autorità dell’immigrazione trasportano migranti sopravissuti trovati dentro di un tir al confine nel Mozambico.
Agenti dell’Autorità dell’immigrazione trasportano migranti sopravissuti trovati dentro di un tir al confine nel Mozambico. (ANSA/EPA/STR)

IL CAIRO.  – Ancora un dramma dell’immigrazione: più di 60 migranti etiopi sono morti asfissiati nel container di un camion in Mozambico, mentre cercavano di raggiungere il Sudafrica.

La scoperta dei 64 cadaveri tra cui, in un inimmaginabile incubo di buio e spasmi, stavano agonizzando altri 14 sventurati è stata fatta su un ponte nella centrale provincia mozambicana di Tete. Gli agenti dell’Autorità dell’immigrazione hanno fermato un camion partito dal confinante Malawi e si sono insospettiti udendo colpi provenire dal container del semi-articolato.

All’apertura del portellone è emersa la tragedia, paragonabile solo a quella avvenuta in Austria cinque anni fa e ben più grave dell’analogo caso del “tir della morte” dell’autunno scorso in Inghilterra.

L’autista, cui erano stati promessi 500 euro per il trasporto e un suo assistente sono stati arrestati. Entrambi sono mozambicani e la polizia ora cerca gli intermediari che hanno favorito l’ingresso del carico di disperati, ha riferito la portavoce dell’Authority per l’immigrazione, Amelia Dereito.

Il Mozambico è una delle rotte più battute dai migranti clandestini, e in particolare quelli etiopici, che cercano di raggiungere il Sudafrica, una delle maggiori economie del continente africano, e soprattutto la sua principale megalopoli, Johannesburg.

L’episodio avvenuto nell’Africa australe ricorda quello dei 39 corpi di vietnamiti scoperti a ottobre in un camion-frigorifero abbandonato in un nucleo industriale dell’Essex, alle porte di Londra.

Furono 71 invece i corpi in decomposizione di migranti iracheni, siriani e afghani che nell’agosto 2015 la polizia scoprì in un camion abbandonato su un’autostrada del Burgenland, in Austria.

Solo quest’anno secondo l’Organizzazione Internazionale per le migrazioni (Oim), sono stati almeno 200 i migranti illegali che, provenienti per lo più da Egitto, Etiopia, Malawi e Somalia, sono stati arrestati proprio nel tentativo di entrare a Tete, la provincia sul fiume Zambesi dove è stata scoperta questa nuova tragedia.

(di Rodolfo Calò/ANSA)