Studenti e online, 27% senza dispositivi per la didattica

Due studenti seguono le lezioni online da casa.
Due studenti seguono le lezioni online da casa.. ANSA/LUCA ZENNARO

ROMA. – Che la didattica a distanza sia entrata a pieno titolo nelle giornate degli studenti di tutta Italia è un dato di fatto. I numeri migliorano di giorno in giorno, soprattutto sul fronte della qualità (a parte qualche differenza Nord-Sud). Ciò, però, non vuol dire che manchino i problemi.

A sottolinearlo è il nuovo monitoraggio settimanale dell’Osservatorio “Scuola a distanza” di Skuola.net, che ha coinvolto 25 mila alunni di medie e superiori. Tra questi ultimi, oltre 2 su 3 fanno ormai lezione in modo estremamente interattivo, collegandosi in video-conferenza con i professori, grazie alle piattaforme più evolute (sette giorni fa erano il 60%).

Anche le scuole medie, seppur un passo indietro, crescono costantemente: sono quasi 6 su 10 (una settimana fa erano meno della metà) i ragazzi che possono sfruttare i software di ultima generazione, anziché limitarsi all’uso del registro elettronico o alla mera assegnazione di compiti. Ma la dotazione tecnologica delle famiglie è il principale tra gli ostacoli che impediscono la definitiva affermazione della didattica a distanza.

Il 27% degli intervistati, ad esempio, racconta che in casa non ci sono dispositivi a sufficienza (computer, tablet, ecc.) per far studiare i figli e lavorare i genitori nello stesso momento. Discorso simile per la connessione: il 23% ha ancora problemi di Rete (e un ulteriore 33% li ha risolti nel corso delle settimane).

Le cause più ricorrenti? Il 61% non ha un collegamento fisso così veloce da supportare un svolgimento fluido delle lezioni, il 24% accede a Internet usando un hotspot mobile ma la copertura della rete è insufficiente oppure ha pochi Giga a disposizione, il 9% non ha neanche questo.

Balzo in alto, invece, per quel che riguarda le valutazioni. Più di uno studente su 2, alle medie come alle superiori, ha già svolto interrogazioni o verifiche via web. Segno che considerare valido l’anno scolastico potrebbe non essere una decisione basata sul buonismo ma sulla consapevolezza che in qualche modo gli studenti stanno lavorando con i docenti e quindi che è anche possibile giudicarli.

Ovviamente ora la grande sfida è quella di arrivare a ogni studente, forse la parte più difficile. Perché una percentuale non trascurabile dichiara di non essere stato ancora raggiunto dallo smart learning in forma ufficiale e codificata dall’istituto: sono il 6% alle superiori e 17% alle medie. Numeri che non sono diminuiti rispetto a una settimana fa.

Per tutti gli altri, invece, è necessario risolvere le criticità che inevitabilmente si porta dietro un processo che per essere svolto a regola d’arte avrebbe richiesto anni e non giorni. Circa un ragazzo su 3, infatti, riporta che ad oggi è ancora costretto a convivere con disagi ‘organizzativi’ e malfunzionamenti di carattere tecnico. E, per una volta, questa situazione si riscontra in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale.

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