Papa Francesco preoccupato per i poveri, incontra Conte

Papa Francesco ed il Premier Giuseppe Conte in udienza privata in Vaticano
Papa Francesco ed il Premier Giuseppe Conte in udienza privata in Vaticano. EPA/VATICAN MEDIA

CITTA’ DEL VATICANO. – La preoccupazione per la gente più fragile, per le famiglie che già erano in difficoltà e che, a causa della pandemia, potrebbero subire un tracollo economico e sociale senza ritorno. Papa Francesco è preoccupato non solo per gli aspetti sanitari dell’emergenza coronavirus ma anche per quelli economici. Ieri ha parlato del rischio di un “genocidio” legato alla povertà e alla fame, come conseguenza della pandemia.

E sarebbe stato questo il tema al centro dell’incontro con il premier italiano Giuseppe Conte che avrebbe illustrato al pontefice quanto il governo sta facendo perché nessuno resti indietro. Il pontefice ha ricevuto il Presidente del Consiglio nella Biblioteca del Palazzo Apostolico in un clima molto cordiale.

D’altronde Francesco aveva fatto già arrivare il suo sostegno a quanto stanno facendo le autorità, e più volte in questi giorni ha evidenziato la loro difficile missione di dover prendere anche misure non facili per il bene di tutti. In precedenza, il Papa e Conte si erano visti brevemente alla fine delle esequie del cardinale Achille Silvestrini, lo scorso 30 agosto e di lì a pochi giorni sarebbe nato il secondo governo del premier.

La prima udienza in Vaticano era avvenuta l’anno prima, il 15 dicembre 2018. A confermare le preoccupazioni del pontefice per i più poveri è anche il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, mons. Vincenzo Paglia: “Il Papa mi ha confidato la sua doppia preoccupazione: nel presente come aiutare soprattutto i più deboli; per il futuro in che modo uscire rafforzati nella solidarietà, perché da questa crisi emerga un ‘di più’ di fraternità a livello globale”, ha detto al termine dell’incontro che anche lui ha avuto oggi con Bergoglio per presentargli la nota della Pav su ‘Pandemia e Fraternità Universale’.

Nel documento del Vaticano che tratta di questa emergenza sotto i vari profili, etico, religioso, sanitario, scientifico, politico, la nota centrale è ancora quella dell’attenzione ai più fragili, compresi gli anziani le prime vittime di questo virus. La Pontificia Accademia per la Vita chiede che nel dispensare le cure, in caso di scelte dolorose, non si guardi all’età.

“L’emergenza sanitaria potrebbe farci arrivare a una insufficiente disponibilità di risorse” e le eventuali “decisioni non potranno basarsi su una differenza di valore della vita umana e della dignità di ogni persona, che sono sempre uguali e inestimabili. L’età non può essere criterio unico e automatico di scelta”, afferma la Pav.

Intanto la Conferenza Episcopale Italiana continua nella sua opera di sostegno a quanti sono in prima linea per combattere il Covid-19. Oggi ha stanziato 3 milioni di euro, dal fondo dell’8 per mille, per aiutare alcuni ospedali: la Fondazione Policlinico Gemelli a Roma, l’Ospedale Villa Salus di Mestre e l’Ospedale Generale Regionale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari).

(di Manuela Tulli/ANSA)

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