Conte vede le opposizioni e rilancia gli Eurobond. Alla Merkel: “Scriviamo libro di storia”

Coronavirus, informativa del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte al Senato.
Coronavirus, informativa del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte al Senato. (Frame video Tv Senato)

ROMA. – “Non stiamo scrivendo un manuale di economia ma un libro di storia”: è con un appello a tutti i tedeschi che il premier Giuseppe Conte dà il via all’ultima tranche della trattativa con l’Ue in vista dell’Eurogruppo del 7 aprile. E’ una trattativa da cui, inevitabilmente, dipenderà anche la “corposità” finanziaria del decreto aprile, il provvedimento che, prevedibilmente la prossima settimana, il governo vuole mettere in campo per un piano di sostegno e rilancio dell’economia italiana.

Provvedimento sul quale, a Palazzo Chigi, il premier e i leader del centrodestra faranno il punto. Le opposizioni si siederanno al tavolo con una serie di proposte choc, dai “Bot di guerra” lanciati da Matteo Salvini ai “mille euro” sui conti correnti suggeriti da Giorgia Meloni.

Il presidente del Consiglio, in queste ore, si muove su più piani. Quello europeo, quello economico e quello delle restrizioni. Su quest’ultimo dossier la decisione ufficiale potrebbe giungere giovedì, con un nuovo Dpcm che dovrebbe far seguito a un Consiglio dei ministri “informativo”. Conte non ha alcuna intenzione di mollare la presa sui blocchi.

“Queste sono settimane cruciali, decisive. Non si può sbagliare. Servono prudenza e responsabilità”, è il ragionamento che si fa a Palazzo Chigi. Una linea che appare piuttosto lontana da quella anche oggi ribadita dal leader di Iv Matteo Renzi, che lancia un decalogo anti-crisi e sottolinea la necessità che le aziende in regola con i protocolli di sicurezza riapriranno prima di Pasqua.

Ma l’ex premier va oltre. “Le scuole devono ripartire a maggio, almeno per le classi di terza media e quinta superiore”, è la sua proposta.

La linea di Conte – e ancor più quella del ministro della Salute Roberto Speranza – resta quella di seguire le indicazioni del Comitato scientifico. Aperture graduali, quindi. Ma comunque da dilazionare dopo Pasqua. E con un fattore che preoccupa il governo: la serie di ponti festivi (25 aprile e 1 maggio) che rischia di rendere eventuali riaperture un vero e proprio boomerang virologico.

C’è poi il fronte europeo, legato a doppio filo con il dl aprile. In un’intervista al canale tedesco Ard Conte fornisce ai teutonici la propria versione dei fatti. “L’Ue compete con la Cina, con gli Usa che hanno stanziato 2mila miliardi per reagire. In Ue cosa vogliamo fare? Ogni Stato membro vuole andare per conto suo? Se la reazione non sarà coesa, vigorosa, coordinata, l’Europa diventerà sempre meno competitiva nello spazio globale di mercato”, sottolinea il premier ricordando di avere “visioni diverse” dalla cancelliera Merkel.

E’ un gioco al rialzo, quello di Conte, in vista di un delicato compromesso. Non a caso il premier, anche alla tv tedesca, insiste sullo strumento degli eurobond, che difficilmente passerà le forche caudine dei falchi del Nord. E’ il Mes, l’unico strumento che metterebbe tutti d’accordo. Un Mes anche mitigato nelle sue condizionalità.

Ma prima di vedere la carta dei falchi Conte non esce dal campo da gioco. Anche perché sul Mes c’è l’ombra del “no” del M5S. “Il Movimento è contrario”, insiste, ancora in queste ore, una fonte qualificata del Movimento. Nelle prossime ore sarà il centrodestra a dire la sua.

Salvini rilancia una sanatoria fiscale e edilizia, propone l’emissione speciale di titoli di Stato per gli italiani con condizioni vantaggiose e continua a evocare il governissimo. “Per la ricostruzione ci vorrà tutta Italia ma “se il governo dice “siamo autosufficienti”, va bene così. Sarà la storia a giudicarli, avverte il leader della Lega.

Più morbido l’azzurro Antonio Tajani, che propone misure per 100 mld e spiega: “il mio impegno è impedire che il governo compia altri errori”. Governo che, nelle prossime ore, potrebbe vedere anche le parti sociali. Prima del possibile cdm di giovedì dove, tuttavia, sul tavolo non ci sarà alcun scostamento di bilancio. Prima Conte vuole andare fino in fondo nella sua battaglia con Bruxelles.

(di Michele Esposito/ANSA)