Fed ancora in campo, trimestre nero per le borse

Operatori finanziari a la borsa di New York.
Operatori finanziari a la borsa di New York. (ANSA/EPA)

NEW YORK. – La Fed di nuovo in campo. Dopo aver “sparato” quasi tutte le cartucce del 2008-2009, la banca centrale americana lancia un programma tutto nuovo avviando operazioni repo con le altre banche centrali che, affamate di dollari, possono ottenerli in cambio di Treasury. Un’operazione per cercare di stemperare il nervosismo sui mercati, che si avviano a chiudere un trimestre nero.

Al termine di una seduta in altalena le borse europee avanzano. Francoforte sale dell’1,22%, Parigi di un modesto 0,40%. Piazza Affari guadagna l’1,06% spinta da Eni e Atlantia e nonostante uno spread che resta attorno ai 200 punti, 199 per l’esattezza.

Ma per Milano e per le piazze finanziarie europee i primi tre mesi dell’anno sono da dimenticare. Piazza Affari perde infatti il 27,46%, in quello che è il suo peggior primo trimestre del 1998. A livello europeo, con l’Euro Stoxx 600 in calo del 23%, si chiudono i tre mesi peggiori dal 2002.

A Wall Street non va meglio con lo S&P 500, l’indice di riferimento, che chiude in calo del 20% il trimestre peggiore dal 2008. Il mini rally degli ultimi giorni non basta a invertire il trend neanche per il Dow Jones che, perdendo il 23%, archivia il peggior primo trimestre della sua storia e il suo peggior trimestre dal 1987. Il Nasdaq chiude i primi tre mesi in calo del 14%.

A condizionare gli scambi a Wall Street è l’aumento del casi di coronavirus e dei morti, che hanno superato quelli dell’11 settembre e anche il totale della Cina. Ma anche le previsioni per un secondo trimestre nero, che fa impallidire anche i record negativi della Grande Depressione. Goldman Sachs stima per l’economia americana un crollo del pil del 34% con una disoccupazione che schizza al 15%. Previsioni inquietanti per un’Azienda America in “coma indotto” che ha bisogno di “imponenti aiuti per navigare il coronavirus”, per dirla con le parole del premio Nobel Paul Krugman.

E previsioni che mettono in allerta la Fed, che si ritrova in acque inesplorate e tenta il tutto per tutto per aiutare l’economia e i mercati. Si inserisce in questo quadro il nuovo programma lanciato da Jerome Powell con operazioni repo con le altre banche centrali.

L’iniziativa si va ad aggiungere alla linee swap in dollari e punta facilitare il regolare funzionamento dei mercati puntando a stemperare le tensioni sottostanti che, nel breve periodo, rischiano se non affrontate di creare non pochi problemi di liquidità.

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