Hacker e sabotaggio, attacco a Spallanzani e San Camillo

La sede dell'Istituto nazionale per le malattie infettive ''Spallanzani'', Roma
La sede dell'Istituto nazionale per le malattie infettive ''Spallanzani'', Roma 5 febbraio 2020. ANSA/FABIO FRUSTACI

ROMA. – Sotto attacco alcune strutture ospedaliere di Roma coinvolte nella difficile guerra al Coronavirus. Preso di mira anche lo Spallanzani, punto di riferimento nazionale nella lotta al Covid-19, che nei giorni scorsi è stato l’obiettivo di hacker che hanno tentato l’accesso al sistema informatico dell’Istituto nazionale delle malattie infettive.

Un blitz fortunatamente non portato a termine grazie all’intervento dei Servizi nazionali a tutela pubblica che hanno bloccato l’iniziativa dei pirati telematici. Su questa vicenda si è mossa la Procura di Roma che ha avviato una indagine in cui si ipotizzano reati informatici tra cui anche l’accesso abusivo a sistema informatico.

Gli attacchi hacker sono stati oggetto di una “una riunione straordinaria del Nucleo Sicurezza Cibernetica”, presieduto dal direttore generale con delega al cyber del Dis. La valutazione è che si tratta di “episodi fisiologici” della situazione in corso che “sollecita appetiti vari, per lo più di matrice criminale”.

I casi singoli di attacchi registrati in Italia, è la valutazione del nucleo secondo quanto comunicato dal Dis, vanno letti come episodi di un “fenomeno di portata mondiale, come l’ emergenza Coronavirus, che cerca di sfruttare, spesso con attacchi cosiddetti ‘ransomware’ , ispirati cioè da finalità di lucro e non dall’ intento di esfiltrare dati sensibili”.

I pm di piazzale Clodio, coordinati dal procuratore Michele Prestipino, hanno avviato accertamenti anche su un secondo, allarmante, episodio avvenuto la scorsa notte. Ignoti si sono introdotti nei laboratori dell’ospedale San Camillo, che dista poche centinaia di metri dallo Spallanzani, e hanno di fatto distrutto le apparecchiature del laboratorio per test Covid-19 che doveva entrare in funzione proprio questa mattina.

Un vero e proprio sabotaggio con elaboratori demoliti, cavi staccati e attrezzature di altissima tecnologia rotte e divelte. Su quanto avvenuto indagano i carabinieri della compagnia di Trastevere che hanno effettuato una serie di rilievi nel laboratorio e altri accertamenti del caso. Al vaglio eventuali registrazioni di telecamere che potrebbero aver ripreso i responsabili.

“C’è rabbia, rammarico e indignazione – ha affermato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato -. La struttura presa di mira doveva partire oggi con oltre 300 test al giorno, ma sono stati sabotati i computer”. Il presidente della Regione, Nicola Zingaretti ha parlato di “fatto gravissimo” e si è augurato che “presto siano individuati i responsabili”. Anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi ha condannato “con forza questi gesti criminali” su cui è necessario “fare chiarezza”.

Infine la Procura capitolina ha acceso un faro anche sulle tante truffe online messe in atto nell’ambito della ricerca di fondi destinati agli ospedali e alle strutture sanitarie coinvolte nell’emergenza. Il procuratore aggiunto Angeloantonio Racanaelli, a capo del pool di magistrati che si occupano dei reati informatici, ha delegato le indagini alla Polizia postale e agli specialisti dello Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic).

Obiettivo di chi indaga è capire se c’è una regia unica dietro queste iniziative che puntano a drenare illecitamente i soldi che tanti cittadini in questi giorni intendono indirizzare agli ospedali.

(di Marco Maffettone/ANSA)

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