Spara alla compagna e si uccide nel Milanese

Autopattuglia dei Carabinieri. Indagano sul delitto di Rozzano
Autopattuglia dei Carabinieri

MILANO. – I corpi erano sul divano in soggiorno, uno sopra l’altro, entrambi con un foro di pistola alla tempia. Terens Cacici, di 38 anni, era appoggiato senza vita su quello della compagna, la 52 enne Gina Lorenza Rota, e impugnava ancora la 38 special con cui l’ha uccisa prima di togliersi la vita.

Convivevano da tempo in quell’appartamento a Rho, comune della fascia nord-ovest dell’hinterland di Milano dove lui era nato mentre lei era del capoluogo. A scoprire i cadaveri è stata la madre di Cacici, preoccupata perché non aveva sue notizie da alcune ore. All’ennesima telefonata senza risposta è andata a casa del figlio, al secondo piano di via Ticino, e anche al campanello è stato silenzio. È entrata grazie alla copia delle chiavi, erano circa le 20 di ieri ma i carabinieri hanno comunicato ufficialmente la notizia solo questa mattina.

Secondo il medico legale la morte risale a qualche ora prima, ma i vicini non sono stati in grado di confermare una fascia oraria o la distanza tra gli spari, sembra che nessuno abbia sentito il rumore. Gli investigatori non hanno dubbi sulla dinamica, trattano il caso come un omicidio-suicidio.

La donna lavorava come commessa in un negozio a Passirana, una frazione di Rho, mentre Cacici aveva piccoli precedenti per spaccio e al momento era senza lavoro. Il revolver che impugnava non era registrato e nella coppia nessuno aveva il porto d’armi. Come abbia fatto a procurarsi quella pistola sarà uno dei punti su cui si concentreranno le indagini. All’interno c’erano 5 colpi, i due esplosi sono quelli serviti a Cacici. I militari hanno trovato altri proiettili custoditi in diversi punti della casa.

Nessuna idea del movente. Il 38enne non ha lasciato un biglietto né indicazioni che possano spiegare il gesto. La coppia aveva avuto discussioni in passato, risulta che il rapporto fosse burrascoso a volte ma nessuna delle persone sentire finora ha ammesso di immaginare un finale così tragico.

(di Salvatore Garzillo/ANSA)

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