Il virus travolge il lavoro Usa, dato shock a marzo

Operatori finanziari nella Borsa di New York.
Operatori finanziari nella Borsa di New York. (ANSA/EPA)

WASHINGTON. – É come se una scossa di terremoto avesse fatto tremare l’economia Usa. Ma solo una scossa di avvertimento, presagio di un disastro molto più grande, di una recessione e di una crisi sociale che possono travolgere un intero Paese, un’America su cui si è abbattuto con tutta la sua brutalità il virus già costato oltre 6 mila morti.

E che insieme ad altre migliaia di vite umane può spazzare via il grande sogno di Donald Trump, quello di restare alla Casa Bianca.

A marzo il mercato del lavoro ha perso più di 700 mila posti: un dato shock che va ben oltre le attese (si parlava di 100 mila), il peggiore dal maggio 2009 quando fu raggiunto il picco di disoccupati dopo la grande crisi finanziaria. Il tasso di disoccupazione è quindi schizzato in un mese dal 3,5% al 4,4%, mai un balzo cosi’ lungo dal gennaio del 1975.

Ma questo non è niente, ammoniscono analisti e investitori di Wall Street. Il diluvio deve ancora arrivare, perche’ i numeri di marzo sono stati elaborati prima della stretta anti coronavirus, quella che ha fortemente limitato se non fermato gran parte delle attività economiche in tutti gli stati Usa.

E quindi sono numeri che non tengono conto dei 10 milioni di americani che nelle ultime due settimane hanno fatto domanda per ricevere un sussidio di disoccupazione, dopo l’ondata di licenziamenti e di chiusure da parte delle aziende.

Ecco allora che il vero incubo sono i dati che arriveranno in aprile: c’e’ già chi – come la Oxford Economics, leader nelle previsioni globali – predice una valanga di 20-24 milioni di posti persi, bruciati, polverizzati, il che porterebbe il numero totale dei senza lavoro in America a circa 30 milioni, il doppio di quelli del 2009 all’apice della crisi.

A quel punto anche l’obiettivo del governo federale di contenere il tasso di disoccupazione attorno al 10% nel secondo trimestre diventerebbe un miraggio. Lo scenario peggiore, dunque, dalla Grande Depressione.

Wall Street appare spaventata, e se all’inizio di seduta cerca di limitare i danni finisce poi per cedere oltre il 2%. E la paura comincia a serpeggiare anche in milioni di famiglie che a fine mese non sono state in grado ne’ di pagare gli affitti ne’ di rispettare le scadenza per i mutui. E col passare dei giorni per molti che hanno bruscamente perso ogni reddito anche fare la spesa diventa un problema.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)

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