Ispettori lavoro recuperano 1,23 miliardi, calo dell’8,7%

Braccianti immigrati raccolgono vegetali nel campo.
Braccianti immigrati raccolgono vegetali nel campo. (ANSA)

ROMA.  – Diminuiscono gli ispettori sul lavoro nel 2019, anche a causa del mancato turn over rispetto alle uscite con Quota 100 e si riducono i controlli alle aziende e i contributi e i premi recuperati.

Nell’anno, secondo il rapporto sull’attività ispettiva dell’Inl, ispettorato nazionale del lavoro, che tiene conto sia della vigilanza sul lavoro che di quella previdenziale e assicurativa,  sono stati recuperati 1,23 miliardi con un calo dell’8,78% rispetto ai 1,35 miliardi registrato nel 2018.

Le aziende controllate nell’anno sono state 142.000, in lieve calo rispetto alle 144.000 del 2018. In oltre 99.000 (circa il 70%) sono state rilevate irregolarità, un dato alto dovuto soprattutto all’attività mirata nei controlli. I lavoratori irregolari scoperti sono stati 356.145 e tra questi 41.544 erano completamente in nero.

Nell’anno, in attesa di una campagna più mirata sui fruitori del reddito di cittadinanza, grazie ai controlli degli ispettori del lavoro sono stati scovati 599 lavoratori in nero che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza, il 61% dei quali in provincia di Napoli.

Oltre un quarto di questi lavoratori era occupato in nero in provincia di Roma (il 26%) mentre il 7% era occupato a Venezia e il 6% a Milano. Sono stati riscontrati, si legge nel Rapporto –  “accordi illeciti tra azienda e lavoratore, finalizzati a consentire a quest’ultimo l’accesso alla misura di sostegno al reddito grazie alla simulazione dell’interruzione del rapporto di lavoro e alla successiva prosecuzione dell’attività lavorativa in nero”.

Nel complesso gli ispettori del lavoro in carico all’Inl nel 2019 erano 2.561 con un calo del 6% circa rispetto alle 2.726 unità del 2018 e del 9,6% rispetto alle 2832 unità del 2017. Ma poiché ci sono state uscite anche tra il personale preposto a compiti d’altro genere, “parte di questi – ha spiegato l’Ispettorato – ha dovuto essere adibita all’esercizio di attività diverse e comunque necessarie ad assicurare la funzionalità del servizio”.

L’effettiva disponibilità di ispettori – ha proseguito l’Inl – “si è perciò attestata intorno alle 2.000 unità, equivalenti – al netto delle adibizioni in misura parziale – a circa 1.550 unità ispettive a tempo pieno”, un numero insufficiente a garantire il numero dei controlli necessari.

Il Rapporto annuale – afferma il direttore generale dell’Inl, Leonardo Alestra – è una fotografia dello “status quo” dal quale l’Ispettorato intende ripartire nel segno d’una rinnovata e solidale alleanza con il mondo del lavoro.

L’impegno è di adeguare la mission dell’Inl e contribuire alla ripresa economica e sociale del Paese attraverso il corretto utilizzo delle risorse pubbliche; il sostegno ai lavoratori e alle imprese.

Tutto ciò – conclude – affinché gli effetti della crisi non acuiscano i già diffusi fenomeni di lavoro sommerso e irregolare con il rischio di un abbattimento delle tutele, dei diritti dei lavoratori e del corretto svolgimento dei rapporti di lavoro”.