Bolsonaro isolato, ma nessun “golpe bianco”

Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro.
Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro. (ANSALATINA)

SAN PAOLO.  – L’isolamento politico di Jair Bolsonaro, legato alla sua controversa gestione dell’emergenza coronavirus, lo ha messo in una situazione vulnerabile. Tanto da alimentare fake news e teorie cospirative che si sono spinte a ipotizzare un presunto “golpe bianco”.

Un passaggio cioè del potere al suo principale ministro, il generale Walter Souza Braga Netto, secondo le notizie che hanno dilagato durante il weekend sui social e riprese anche da varie testate.

Una teoria che ha avuto poca eco nei media brasiliani – solo pochi, identificati prevalentemente con la sinistra, l’hanno ripresa – ma che è rimbalzata anche all’estero. Senza nessuna ulteriore conferma, il “golpe bianco” sembra destinato a finire così negli archivi dei boatos politici più o meno manipolati.

Ma questo non significa che Bolsonaro non affronti rischi politici ben reali a causa delle sue discusse prese di posizione riguardo alla lotta contro il coronavirus.

All’origine della versione cospirativa un’intervista radiofonica del 3 aprile scorso a Horacio Verbitsky – noto giornalista argentino e attivista dei diritti umani – che, citando “una telefonata di un alto ufficiale dell’esercito brasiliano con un collega argentino”, sosteneva che Bolsonaro era stato estromesso dal potere reale, assunto quindi da Braga Netto.

“Questo non equivale a deporre il presidente, ma lo riduce a una figura simile a quella di un monarca costituzionale, senza potere effettivo”, spiegava Verbitsky.

Oltre alla telefonata fra i militari brasiliani e argentini, il giornalista faceva anche cenno a un articolo pubblicato da Defesanet.com (sito specializzato in informazioni di difesa, con legami con le Forze Armate), in cui si legge che “secondo molti” la nomina di Braga Netto come coordinatore della task forcé anti-coronavirus ha segnato di fatto la creazione di “un commissariamento, una giunta militare che coordina il governo”.

Il presidente brasiliano resta comunque nell’occhio del ciclone. I presidenti delle due camere del Parlamento brasiliano – entrambi dei Dem, partito di centrodestra per il quale è stato deputato il ministro della Sanità, Mandetta – hanno avvertito il capo dello Stato che se dovesse emettere, come ha minacciato, un decreto per annullare le misure di isolamento sociale varate in diversi Stati, il potere legislativo lo boccerà immediatamente.

Segnali ancora più chiari giungono dal Supremo Tribunale Federale (Stf), dove un giudice ha chiesto il parere della Procura Federale sulla denuncia, presentata da un deputato di sinistra contro Bolsonaro, con l’accusa di violazione di una legge che punisce chi ostacola la lotta alle malattie infettive.

Un altro ricorso all’Stf, dell’associazione nazionale di avvocati, chiede che il presidente si allinei alle raccomandazioni dell’Oms. E in quest’ottica un altro magistrato dell’Alta corte ha dato 48 ore a Bolsonaro per comunicare formalmente le misure adottate dal governo federale.

(di Javier Fernandez/ANSA)

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