Test e ritiri chiusi, calcio studia protocolli

Lo stadio San Paolo di Napoli deserto.
Lo stadio San Paolo di Napoli deserto. (ANSA)

MILANO.- Esami diagnostici per giocatori e arbitri che hanno avuto il coronavirus e ritiri in centri sportivi sanificati sono alcune delle precauzioni che il calcio dovrà prendere per ripartire (se ripartirà) in sicurezza.

Mentre altri sport si arrendono, il pallone aspetta il via libera alla fase 2 dell’emergenza e vuole farsi trovare pronto. Salvo proroghe, il divieto di allenamenti dura fino al 13 aprile, e l’obiettivo è ricominciare i campionati a fine maggio.

I tempi potrebbero essere più chiari venerdì, quando il presidente della Figc, Gabriele Gravina, avrà un contatto con il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, per un aggiornamento sulla situazione.

La Serie A scalpita, ma anche per B e C sperano di tornare in campo. Se non finiscono i campionati “tutto il calcio rischia di saltare”, nota Adriano Galliani, preannunciando “ricorsi ovunque” se le classifiche venissero congelate e non fosse promosso il suo Monza, primo con 16 punti di vantaggio nel Girone A di Serie C. E lo stesso può valere per il Benevento capolista in B.

I tempi li detta il governo, alla luce anche delle indicazioni del Comitato scientifico. “Se e quando dovessimo avere luce verde per una graduale ripartenza, il mondo del calcio si deve far trovare pronto”, ha spiegato il presidente della Figc, Gabriele Gravina, dopo la riunione con la commissione medica federale che ha presentato le linee guida da cui nascerà a giorni un “protocollo unitario definitivo”, raccomandazioni alle leghe per tutelare la salute di atleti, arbitri, staff e addetti ai lavori.

La bozza indica come seguire clinicamente i componenti della rosa (inclusi medici, fisioterapisti, magazzinieri) e quali esami diagnostici effettuare (test molecolari, sierologici, esami del sangue generali). Per chi è guarito dal Covid-19 (anche negli staff) gli esami seguiranno un protocollo con attenzione all’apparato respiratorio e cardiovascolare.

Nella prima fase si raccomanda che il “gruppo squadra” sia raccolto in un luogo “chiuso” (ad esempio i centri sportivi), sanificato e rispettoso delle norme igieniche-comportamentali. Andrà poi definita la gestione delle partite e non ultimo come gestire eventuali nuove positività nelle squadre a campionato in corso.