Senza malati e in mare da marzo, il tour irreale

La nave da crociera 'Costa Smeralda' attraccando a Civitavecchia.
La nave da crociera 'Costa Smeralda' attraccando a Civitavecchia. EPA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – Quasi 300 metri per camminare, come tre campi di calcio, e 50 in verticale per salire e scendere. Dentro, ristoranti piscine spa e un cinema 4d. Fuori il mare e solo quello dal 14 marzo. Mai più toccata terra da allora. E’ la doppia ‘quarantena’ delle 2713 persone ancora in navigazione sulla Costa Deliziosa, senza nessun positivo al coronavirus a bordo ma senza più un porto che li abbia ‘accolti’ da un mese.

Unica crociera della compagnia italiana ancora in viaggio, partita il 5 gennaio a Venezia per il giro del mondo, lì dovrebbe tornare il 26 aprile. Ma l’epidemia ha sconvolto i piani. Ora la nave è quasi a Malta ma non si sa dove e quando finirà il suo viaggio. E’ una Pasquetta surreale anche sul paese viaggiante fatto di acciaio e vetro di Murano, che ospita 1815 passeggeri di tutto il mondo e 898 dell’equipaggio.

A bordo i turisti italiani sono 310 (altri 143 dello staff). Tra loro Vittorio Zaniboni, ex preside in pensione di Breno nella val Camonica, 70 km da Brescia. E’ al suo terzo giro del mondo insieme alla moglie Lella. “Qui siamo degli eletti, in fondo è una vacanza. Ma ormai da settimane il nostro pensiero è a Brescia”, racconta Lella. Dal figlio, in Italia, sanno cos’è successo nella loro città, tra le più colpite dal virus.

“Il pensiero ci fa soffrire. E chissà cosa troveremo. So che non siamo abituati e dovremo adattarci in fretta”, continua. Sulla nave l’età media è sui 70, pochissimi i bambini. Nessuno al momento ha sintomi da Covid-19. Eppure, da un mese sono diventati ‘indesiderati’.

La compagnia ribadisce che si sta cercando il porto finale ed eventuali scali intermedi, ma è tutto in fieri. In ogni caso, trovato un porto disponibile e ‘attrezzato’, ci sarà da fare il trasbordo in sicurezza e il trasferimento di ognuno a casa per la quarantena. Il tutto moltiplicato per 2700, l’operazione è insomma da grandi numeri. Un po’ come l’itinerario del viaggio.

Dal Mediterraneo all’Atlantico fino a Perù e Cile, passando per l’isola di Pasqua, il paradiso di Bora Bora e la Nuova Zelanda. Vittorio elenca le tappe e le descrive meglio di Google maps.

Erano in Australia quando l’11 marzo l’Organizzazione mondiale della sanità ha annunciato la pandemia globale. Due giorni dopo la Costa ha sospeso tutte le crociere in partenza. La Deliziosa era ad Albany e il porto a sud dell’Australia è stata l’ultima terra toccata. Poi solo soste per rifornimenti di cibo e carburante. E un nuovo tour: niente Oriente, ma via verso l’Africa fino al canale di Suez, che la nave ha attraversato alla vigilia di Pasqua.

Novità anche a bordo: “Ora è obbligatorio lavarsi le mani prima di mangiare – spiega Vittorio – e cerchiamo di tenere le distanze di sicurezza. Puliscono spesso tutto, dalle maniglie ai bagni. Ogni sera il personale di Costa ci informa sulla situazione”.

Tra i vacanzieri lo spirito è alto, a parte la preoccupazione sul dopo. “E’ una storia un po’ inverosimile ma in fondo era inimmaginabile e io sono fortunato: la mattina mi alzo presto e passeggio lungo i ponti, posso stare all’aria aperta quanto voglio. Del resto come dicevano i latini “Ad impossibilia nemo tenetur”, nessuno è tenuto alle cose impossibili”.

(di Michela Suglia/ANSA)

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