Antonio Gómez Russo, la saetta mancina del Deportivo Galicia

CARACAS – Come in una notte di tempesta. Un lampo squarcia il buio, illuminando per pochi attimi la scena. Ecco la metafora perfetta per definire l’attaccante italo-venezuelano Antonio Gómez Russo. Scatto e velocità palla al piede. Dribbling e controllo palla semplicemente sopraffini.

Questo campione cresciuto nel vivaio del Colegio La Salle Tienda Honda grazie alle sue abilità ha collezionato presenze in tornei importanti: Giochi Bolivariani La Paz 1976, Coppa Giuventù d’America, Mondiale dell’Emigrazione.

“Ho iniziato a giocare a calcio a scuola. Io studiavo nella scuola La Salle di Tienda Honda. Lí ho avuto come allenatore Manuel Plascencia. Lui é stata la prima persona che mi ha insegnato il significato della parola disciplina. Plascencia é stato il mio mister dai pulcini fino alla Primavera. A quei tempi, gli allenamenti li svolgevamo due volte alla settimana: i martedí ed i giovedí”,

Quando era nella Primavera della scuola La Salle, ha ricevuto una proposta dal Deportivo Galicia, formazione che allora militava nella Primera División ed aveva un forte vincolo con l’Hermandad Gallega.

“Io avevo un forte vincolo con il club, la mia famiglia paterna é originaria della Galizia. Nel sodalizio avevo praticamente tutte le mie amicizie. Sono passato dalle giovanili della scuola a quelle del Deportivo Galizia, ricordo che nella squadra la maggior parte degli stranieri erano brasiliani”.

Un giorno, a causa di alcuni inconvenienti amministrativi della squadra biancoceleste, i suoi “importados” decisero di non scendere in campo. In quell’occasione il Deportivo Galicia doveva disputare un match valevole per la Coppa Venezuela.

“Ricordo che dovevamo giocare la semifinale della Coppa Venezuela, il nostro avversario era il Lara FC. Gli stranieri si negarono a scendere in campo per quella sfida, allora il mister chiamò vari ragazzi della primavera e li portó in prima squadra. L’unico straniero che scese in campo quel giorno fu Perico León, secondo me uno dei migliori importados che sono venuti in Venezuela. Questa é la storia del mio esordio tra i professionisti”.

La Primera División in cui ha militato Gómez Russo era ben diversa da quella attuale, a quei tempi le squadre in gara erano 12 ed ancora c’erano i cosiddetti clubes de colonias.

“La differenza più grande tra la Primera División dei miei tempi e quella attuale non é nella qualità dei giocatori, ma nelle condizioni. Per farti un esempio, io giocavo in una delle big: tutte le trasferte in territorio venezuelano le facevamo in pullman, gli alberghi non era tanto buoni. Attualmente, ci sono migliori condizioni”.

Durante la sua carriera in Primera División ha avuto la fortuna di coincidere in campo con campioni come Jarzinho (va ricordato che ha giocato con il Portuguesa nel 1977), Nelinho (ha militato nell’Anzoátegui FC), Luis Mendoza Benedetto, Richard Páez, Perico León, el “Paragua” Jiménez, Pedro ”El Gallego” Castro, David “el Indio” Mota, Alejo González, Edgar Soto, Fernando e José Clemente. In Coppa Libertadores, ha affrontato i cileni del Palestino che aveva in rosa un certo Elías Figueroa.

Nel 1977, le città di Caracas, Mérida e Valencia hanno ospitato la VII edizione del Campionato Sudamericano Giovanile Under 20. Quel torneo serviva come qualificazione verso il mondiale di categoria che si doveva disputare in Tunisia. Tra i protagonisti in campo c’era l’italo-venezuelano Antonio Gómez Russo. In quel torneo la nazionale venezuelana affrontò Perù (pareggio 1-1), Uruguay (sconfitta 3-0), Argentina (pareggio 0-0) e Paraguay (ko 1-0).

“Ricordo che nella sfida inaugurale affrontammo il Perù nello stadio Misael Delgado della città di Valencia. In quella sfida la vittoria ci é sfuggita dalla mani in una maniera incredibile. Siamo passati in vantaggio noi, poi é arrivato il gol del pari degli incas. Posso dirti che quel giorno noi siamo stati superiori, ma la fortuna non ci ha aiutato. L’unica cosa positiva é che quel giorno ho segnato un gol con la nazionale”.

Gómez Russo ha vissuto la sua prima esperienza con la Vinotinto quando era nella primavera del squadra La Salle. L’attaccante fu preconvocato per le qualificazioni per il mondiale Argentina 1978 dal mister Pepe Hernández.

“Per me fu un’esperienza unica, io ero un ragazzino di 16 anni, insieme a me c’erano campioni come: Luis Mendoza Benedetto, Richard Paez, Kimba Brito, Fito Iriarte, ed altri. Ricordo che nel ritiro, Mendocita mi disse: ‘Ragazzino, qui é come giocare a Sebucán (rione della capitale venezuelana, n.d.r.)!”. Quella  fu la nazionale dove nazionalizzarono diversi giocatori del Portuguesa, alla guida della nazionale c’era il greco Dan Georgiadis. Ho difeso la maglia della nazionale anche nei Bolivarianos del ’76, Sudamericano del ’77, poi a causa degli infortuni non ho continuato a giocare a calcio”.

Gómez Russo, ha dovuto salutare la palla a chiazze a livello agonistico anzitempo, ma si é mantenuto legato a questo sport con le esperienze nei club Central Maiderense e Deportivo Galicia nel Torneo Ibérico. Qui ha vinto diversi titoli, questo campione ha anche giocato a calcio a cinque con la squadra dell’Hermandad Gallega.

“Nel mondo dei professionisti ho avuto allenatori come Roque Fernández, Perico León (in maniera interina), Jair Do Santos. Ma indubbiamente il migliore di tutti é stato Fernández, lui sempre puntava sui giovani ed era sempre attento ai dettagli negli allenamenti”.

Dopo il ritiro dal calcio giocato, ha studiato ragioneria presso l’Universidad Santa María, professione che esercita in una ditta insieme alla moglie. Attualmente, vive a Santiago di Compostela, in Spagna.

(di Fioravante De Simone)

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