Braccialetto misura la distanza e lancia l’allarme Covid

Il braccialetto intelligente coronavirus, prototipo della IIT.
Il braccialetto intelligente coronavirus, prototipo della IIT. /ANSA)

GENOVA. – Mentre il governo studia come tenere a distanza le persone nelle code, sui mezzi pubblici e nei luoghi all’aperto, e i ricercatori sono al lavoro per mettere a punto dispositivi mirati, l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova ha annunciato la creazione di un prototipo di un braccialetto ‘intelligente’, “da indossare nella fase 2 dell’emergenza COVID19”, per potere monitorare la distanza di sicurezza tra persone e la temperatura corporea.

Vibra quando due persone sono a distanza ‘pericolosa’ e consente così di ristabilire la giusta posizione. Non solo. ‘iFeel-You’, come i ricercatori genovesi hanno chiamato il prototipo del braccialetto, registra i codici del dispositivo che ha superato la distanza di sicurezza e dà la possibilità di risalire, se necessario, all’origine di un eventuale contagio.

Iit cerca ora aziende e investitori per produrre il braccialetto su vasta scala in tempi brevi. Per realizzare il prototipo, il gruppo di ricerca Dynamic Interaction Control Lab dell’IIT a Genova, coordinato da Daniele Pucci, ha sfruttato i risultati di una ricerca per il progetto europeo An.Dy che ha portato allo sviluppo di una tuta sensorizzata, in grado di monitorare alcuni parametri del corpo umano.

La tuta calcola sia la postura, anche durante movimenti rapidi e dinamici, sia gli sforzi articolari che si possono compiere nelle attività lavorative. Utilizzando una parte degli algoritmi e delle tecnologie della tuta, il braccialetto legge il movimento del corpo e quando si trova in prossimità di un altro dispositivo emette il segnale di allerta.

Secondo l’Iit, iFeel-You “è una soluzione pratica ed economica per le necessità di distanziamento sociale che le realtà produttive dovranno rispettare per garantire la sicurezza dei lavoratori durante la fase 2 dell’emergenza”. “Potrà essere utilizzato all’interno di luoghi chiusi ma anche all’aperto in situazioni dove l’accesso è controllato ma non è semplice utilizzare altre tecnologie, quali smartphone e termocamere”.

Può servire a industrie e piccole aziende, ma anche a “villaggi turistici, centri benessere, aree sportive e parchi di divertimento” spiegano i ricercatori genovesi. Il passaggio da prototipo a dispositivo disponibile su larga scala sarà possibile “solo grazie al supporto che i ricercatori di IIT troveranno da parte di aziende e investitori interessati ad industrializzare il braccialetto in breve tempo”.

(di Alessandro Carlevaro/ANSA)