Amarcord, motori: quando l’italo-venezuelano Potolicchio vinceva in California

Potolicchio ha partecipato in diverse edizioni del Challenge Ferrari North America

CARACAS – Nove anni fa, il pilota italo-venezolano Enzo Potolicchio si aggiudicava la seconda ‘manche’ del Ferrari Challenge F458 sul tracciato californiano di Infineon Raceway.

Potolicchio a bordo di una F458 della scuderia Ferrari of Lauderdale riuscì a centrare un hat trick (pole position, giro veloce e vittoria). Il pilota di origini siciliane dominó la prova dal semaforo verde alla bandiera a scacchi.

L’italo-venezolano tagliò il traguardo con un vantaggio di 518 millesimi sullo statunitense Harry Cheung e per più di un secondo su Cooper MacNeil.

Il campione di origine siciliana ha partecipato in diverse edizioni del Challenge Ferrari North America vincendolo e guadagnandosi il diritto a partecipare alla finale mondiale, dove é riuscito a salire sul gradino più alto del podio.

In un’occasione, quando correva il torneo della scuderia di Maranello, lo abbiamo intervistato per sapere come nacque quel matrimonio. “Guidare una Ferrari è il sogno di qualsiasi pilota. Il mio sogno si è realizzato, divenne realtà nel 2009. Alcuni membri della scuderia di Maranello si misero in contatto con me e mi proposero di partecipare a dei test negli Usa. In un primo momento dovevo solo provare le gomme e contribuire alla messa a punto della vettura. Poi, vista la mia performance, mi proposero di partecipare all’ultima gara del campionato.”

Enzo approfittò al massimo quella opportunità sulla pista del New Jersey: nelle due manches cui partecipò, conquistò la terza e la prima posizione. Da segnalare che la scuderia con cui correva il pilota italo-venezolano, da due anni non otteneva un podio.

Durante una passeggiata a Maranello, Enzo Potolicchio, visitó la fabbrica della Ferrari ed il suo museo. Durante questo tour si poteva ammirare dall’ufficio originale di Enzo Ferrari fino alle diverse monoposto con cui Schumacher, Raikkonen, Alonso ed Alesi hanno incantato i tifosi. Ma un salone che attirò l’attenzione di Potolicchio: la Wall of fame.

“Ho visto questo muro ed ho riconosciuto i nomi di diversi compagni con cui ho vinto il mondiale della Fia, WEC, GT2 Am ed ho pensato se ci sono loro, sicuramente ci posso essere anch’io. E così ho iniziato insieme alla mia famiglia a fare la ricerca e dopo un bel po’ abbiamo trovato anche il mio nome. E’ stata una soddisfazione grandissima e un premio ai quattro anni che ho gareggiato con le loro macchine. Ringrazio la scuderia per questo riconoscimento. Nella Ferrari ho incontrato una seconda famiglia, così mi sono sentito con loro, prima come pilota e poi come cliente.”

(di Fioravante De Simone)

Lascia un commento