Dalla Commissione Europea un piano per la tutela della natura, strumento anti pandemia

Fenicottero attraversa la strada deserta che divide in due lo stagno di Molentargius a Quartu S. Elena (Cagliari)
Fenicottero attraversa la strada deserta che divide in due lo stagno di Molentargius a Quartu S. Elena (Cagliari). (Mauro Marroccu che ha concesso l'utilizzo ad ANSA)

BRUXELLES. – Per la crescita verde e contro le pandemie si deve “riportare la natura nelle nostre vite”. E’ questo il titolo della strategia sulla biodiversità che la Commissione europea dovrebbe presentare il 20 maggio, e che ANSA ha potuto vedere in bozza. Con la metà del Pil globale, circa 40mila miliardi, che dipende dalla tenuta degli ecosistemi, proteggere la natura è anche un affare.

Così la Commissione presenterà un elenco di impegni, la maggior parte dei quali al 2030 e a livello Ue, per invertire la tendenza alla perdita di diversità biologica. Come piantare tre miliardi di alberi e intensificare la lotta al traffico di animali selvatici, legato all’insorgenza del Covid-19 e altre malattie simili. Ma anche destinare il 30% delle terre e il 30% dei mari a aree protette, tagliare l’uso dei pesticidi del 50% e quello dei fertilizzanti del 20%, e aumentare le superfici agricole coltivate con metodo biologico dall’8% ad almeno il 25%.

La comunicazione prevede anche un’iniziativa per investire capitali pubblici e privati per 10 miliardi in 10 anni su natura ed economia circolare. Ce ne vorrebbero 20 l’anno, si legge nel documento, solo per le aree protette. Almeno una parte, è l’idea della Commissione, dovrebbero venire dalla quota del 25% del bilancio 2021-2027 che già oggi la Bruxelles propone di destinare all’azione per il clima. Sempre che i leader dei 27 Paesi lo approvino.

La strategia dovrebbe vedere la luce dopo diversi rinvii, l’ultimo dei quali per lo sconquasso provocato dal nuovo coronavirus a tutti i livelli. Il documento prende le mosse proprio dalle lezioni della pandemia, legata come altri morbi (Sars, Aviaria, Ebola) alle interferenze dell’uomo con la natura, in particolare il commercio illegale di specie selvatiche.

Per contrastare questo fenomeno, la Commissione intende inasprire le norme sul commercio di avorio nel 2020 e varare un nuovo piano d’azione sul commercio illegale di animali entro il 2022. La biodiversità dovrebbe anche essere “un elemento centrale” del Piano per la ripresa da lanciare contro la crisi economica causata dal Covid-19.

Tra gli altri obiettivi annunciati: Piani urbani per il verde in tutte le città con più di 20mila abitanti entro il 2021 e l’uso del 10% della superficie agricola Ue per creare paesaggi ad alta diversità collegati tra loro, in modo da formare infrastrutture verdi. La Commissione punta anche alla ‘liberazione’ dalle barriere di 25mila chilometri di fiumi a livello Ue e a un buono stato di tutte le acque superficiali e sotterranee entro il 2027.

(di Angelo Di Mambro/ANSA)