Calcio: il cognome Cichero ha lasciato il segno anche in Argentina

La targa celebrativa in onore a Camilo Cichero. foto cortesia

CARACAS – La famiglia genovese Cichero ha lasciato un’orma importante nella storia del calcio venezuelano.

Nella terra di Bolívar, il primo a portare in alto questo cognome é stato Mauro. Il difensore centrale, nato nel 1951 a Genova, vestì le maglie di Deportivo Italia, Deportivo Canarias e ULA Mérida. In carriera, il campione scomparso nel gennaio 2019, ha anche difeso la casacca della nazionale venezuelana. Con la Vinotinto é nel gruppo che partecipa per la prima ed unica volta nel torneo di calcio alle Olimpiadi nell’edizione di Mosca 1980.

I suoi figli, Alejandro e Gabriel, hanno difeso la maglia della Vinotinto nelle qualificazioni verso il mondiale e in diverse edizioni della Coppa America. A livello di club questi fratelli hanno coinciso nel Caracas vincendo lo scudetto nel 2010.

Questa storia é più o meno nota a tutti gli amanti della palla a chiazze in Venezuela. Ma forse, molti non sanno che il cugino del nonno di questi ragazzi, Camilo, é stato uno dei presidenti del Boca Juniors, storica squadra della serie A argentina.

Nel 1936, Camilo Cichero, di professione dottore ma tifosissimo della squadra, vinse le elezioni per la presidenza del Boca Juniors con la lista “Cruzada Renovadora”.

Dopo travagliate vicissitudini, durante le quali il Boca cambiò più volte l’ubicazione del terreno di gioco perdendo ingenti somme e rischiando di sciogliere il sodalizio, la società trovò la sua definitiva collocazione a partire dal 18 febbraio 1938, quando venne posta dal presidente Camillo Cichero la prima pietra dei lavori, terminati due anni più tardi, per la costruzione dello stadio Bombonera, inizialmente denominato “obra perfecta”.

L’incaricato di tirare su questa struttura fu l’inegniere José Luis Delpini. Fu inaugurato il 25 maggio 1940 durante la presidenza di Edoardo Sanchez Terrero, e la domenica 2 giugno 1940 si disputò il primo incontro ufficiale nel nuovo stadio. Il Boca Juniors affrontò il San Lorenzo e ne uscì vittorioso per 2 a 1 con gol di Alarcón e Gandulla. Quel giorno l’incaricato di dare il calcio d’inizio fu Cichero, in riconoscimento per aver aiutato alla realizzazione dello stadio.

Il clima che si respira alla Bombonera è tra i più caldi del Sudamerica, e i cori dei tifosi sono tra i più celebri. La Bombonera è nota anche per le vibrazioni che si avvertono quando i tifosi cominciano a saltare in maniera ritmata. Da ciò deriva l’espressione “La Bombonera no tiembla. Late” (La Bombonera non trema. Batte).

Tra il 1940 ed il 1986, lo stadio dove gioca il Boca Juniors aveva il nome di Camilo Cichero, attualmente é intitolato a Alberto Armando, ma comunemente é noto come “La Bombonera”.

Tra gli altri meriti di Camilo Cichero ci sono quello di essere il fondatore del “Club Social de la Boca” e la “Corporación Médica del Sur”.

(di Fioravante De Simone)

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