Spesa e aiuto ad anziani, Giacomo giovane Cavaliere

Giacomo Pigni con altri volontari dell'Auser a Piazza San Pietro.
Giacomo Pigni con altri volontari dell'Auser a Piazza San Pietro. (AgenSIR)

ROMA. – “Giacomo non riesci a fare qualcosa per noi? Rischiamo di fermarci perché i nostri volontari sono tutti anziani!”. A quella richiesta, lui ha risposto mettendoci la ‘testa’: dovendo lavorare da casa di giorno, ha arruolato amici e conoscenti – una trentina, cercati su Instagram o col passaparola – per farne dei volontari junior.

A 24 anni Giacomo Pigni è tra i più giovani Cavalieri al merito appena nominati dal presidente della Repubblica Mattarella, per aver coordinato e gestito la consegna della spesa e le chiamate quotidiane agli anziani del suo paese, Legnano a nord ovest di Milano.

“Sono onorato e sorpreso” dice all’ANSA ma confessa di non aver avuto alcuna comunicazione ufficiale e quindi “l’aspetto, anzi spero”, sorride. A gennaio si è laureato in giurisprudenza e da poco lavora per un centro di ricerca sul diritto del lavoro di Bergamo. La politica e il volontariato sono le sue passioni.

L’Auser, associazione-costola della Cgil, si occupa di anziani e in Italia ha 300 mila iscritti e 1500 sedi. “Era una realtà che non conoscevo, ma ho scoperto persone dolcissime e storie di solitudine anche molto normali, che però rivelano come tantissimi anziani avrebbero bisogno di questi servizi sempre, non solo in un’emergenza”, racconta. Ogni giorno, una decina di telefonate e 2-3 consegne della spesa.

“All’inizio alcuni erano diffidenti. Ma superato l’imbarazzo e la paura, i ragazzi mi hanno raccontato che li trattavano come nipoti e si aspettavano di sentirli ogni giorno. Io annotavo tutto e organizzavo i servizi. A un certo punto ho dovuto stoppare le richieste perché eravamo troppi”.

Per Giacomo è stata un’occasione per scoprire un mondo nuovo e per una conferma: l’importanza del terzo settore. “Sembrano servizi accessori o vengono dati per scontati e invece sono fondamentali per una comunità”. Ma prima della chiamata dal Quirinale, Giacomo ne ha due più importanti da fare: “Devo dirlo ai miei nonni di 92 e 86 anni, non ho avuto tempo”.

(di Michela Suglia/ANSA)

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