Trent’anni di Beautiful

Don Diamont, uno dei principali protagonisti di Beautiful insieme al nostro collaboratore Emilio Buttaro
Don Diamont, uno dei principali protagonisti di Beautiful insieme al nostro collaboratore Emilio Buttaro

Era il 4 giugno del 1990 quando le storie, gli intrighi e gli amori della potente famiglia Forester entrarono per la prima volta nelle case degli italiani. Venne trasmesso su Rai Due al posto di “Quando si ama” e sembrava quasi un tappa buchi ma gli ascolti convinsero subito il canale televisivo a tenerlo nei palinsesti.

Da quel giorno Ridge, Brooke, Eric, Stephanie, sono diventati personaggi familiari, autentiche icone ovunque. Già perché la soap opera più amata viene trasmessa in oltre 100 Paesi e seguita da ben 35 milioni di telespettatori in tutto il mondo. Battuto ogni record con ben 100 matrimoni celebrati, 22 bambini nati, 22 personaggi passati a miglior vita di cui 3 resuscitati e 3 in “visita” dall’aldilà. 4.160 ore di girato, 8.300 puntate, più di 374.000 pagine di copione ed oltre 1.700 set allestiti.

Molto forte il legame che si è creato tra gli interpreti di Beautiful e l’Italia, su tutti Ronn Moss, Ridge nella serie, protagonista del primo dei 100 matrimoni celebrati sul set e di quasi 6.500 episodi della serie. Nel ’94 ho avuto modo di intervistare “Il Mascellone” a Milano a margine di una conferenza stampa alla vigilia della cerimonia dei Telegatti.

Già allora parlava di un Beautiful capace di evolversi di giorno in giorno e già a quell’epoca Ronn godeva di una popolarità pazzesca anche nel Bel Paese. “In Italia le pause pranzo sono più lunghe” disse ai cronisti nell’occasione avendo già qualche esperienza con registi e produttori di casa nostra.

Dopo l’uscita di scena di Ronn Moss, parliamo orami del 2012, il protagonista maschile della soap diventa Don Diamont nel ruolo di Bill Spencer. Altra icona della soap è Brooke Logan che in Beautiful ne ha sposati davvero tanti. E l’Italia ha ospitato più volte il set, inizialmente sul lago di Como, poi Venezia ed ancora Portofino.

Bradley Bell, produttore esecutivo e capo sceneggiatore che ha raccolto il timone dei suoi genitori ha spiegato: “Sono molto orgoglioso che la serie duri da 30 anni. Credo che abbiamo creato una sorta di famiglia allargata per i nostri telespettatori. È difficile trovare cose nella vita su cui contare”.

Non solo romantiche storie familiari tra glamour e moda ma anche qualche messaggio significativo su tematiche sociali. E’ accaduto ad esempio nel 2001 quando il personaggio di Antonio Dominguez ha rivelato la sua sieropositività, quattro anni dopo il tema transgender con il personaggio di Maya Avant ed una nomination ai GLAAD Awards. Ma si è parlato anche di eutanasia, abusi sui minori, cancro e dell’agognato tema dei senzatetto.

Emilio Buttaro

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