Agenzie viaggi in piazza: “Ci aiutino, così moriamo”

La protesta degli operatori turistici e agenzie di viaggio in Piazza del Popolo.
La protesta degli operatori turistici e agenzie di viaggio in Piazza del Popolo.. ANSA/FABIO FRUSTACI

ROMA. – Palloncini colorati, tante valigie drammaticamente e irrimediabilmente vuote, migliaia di volti tesi e preoccupati degli agenti di viaggio che le mascherine non riescono a nascondere. Il turismo organizzato, dopo Torino, Napoli e Genova, manifesta a piazza del Popolo a Roma per fare sentire le proprie ragioni al Governo e per far capire che quei 25 milioni dell’ultimo decreto non basteranno a sanare la crisi nera di un settore messo in ginocchio dal “ciclone” Covid-19 e che rischia di non farcela.

“È una grande e bella manifestazione, tutto il settore del turismo organizzato (agenzie di viaggio, tour operator ma anche guide turistiche) è qui per far valere proprie richieste verso il governo” dice Luca Patanè arrivato da Milano nella sua duplice veste di presidente di Fto (Federazione Turismo Organizzato) e di Confturismo Commercio.

” Ci siamo noi ma anche Aidit Confindustria, Assoviaggi, Fiavet Lazio e Astoi ha mandato un messaggio. La nostra prima richiesta – spiega – riguarda i distanziamenti. Sicurezza sì ma basta distanze sia nelle strutture ricettive che sugli aerei, basta governare con la paura altrimenti il turismo che vale il 13% del pil non ce la farà a ripartire e con esso anche l’economia italia.

La seconda cosa che chiediamo è fare un intervento diretto in questo decreto a sostegno delle agenzie di viaggio che sono totalmente colpite da questa crisi e non hanno avuto quasi nulla. La terza richiesta è che si usino bene i fondi strutturali europei, come il Recovery Fund, per fare un progetto a lungo termine di innovazione del turismo e un tavolo concreto su questo”.

“Come agenti di viaggio e turismo organizzato ci sentiamo dimenticati, siamo il settore che sta risentendo di più di questa crisi perché ci siamo fermati prima degli altri e ripartiremo molto dopo. Il turismo organizzato (agenzie di viaggio e tour operator) e degli eventi (congressi e fiere) genera un fatturato di 20 miliardi; 13.000 aziende danno lavoro direttamente a 80.000 addetti creando un indotto di ulteriori 85 miliardi con 650.000 posti di lavoro cioè un terzo del valore del turismo nel suo complesso (234 miliardi) che vale il 13% del pil italiano” commenta amaramente Franco Gattinoni, vicepresidente di Fto (Federazione Turismo Organizzato) che è convinto che il turismo andasse assolutamente messo nel “Golden Power”.

“Siamo – spiega Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi Confesercenti – un motore della nostra economia che rischia di bloccarsi: nei primi mesi dell’anno abbiamo già bruciato circa 16 miliardi di euro di fatturato annuale”.

“Sono necessarie misure straordinarie per provare a resistere a questo choc inaspettato e durissimo” dice infine Aldo Bevilacqua, segretario generale di Aidit, associazione italiana distribuzione turistica, delle imprese che operano nel settore delle agenzie di viaggio di Federturismo Confindustria.

Dei diritti e delle enormi difficoltà delle piccole e medie imprese si fa portavoce la presidente della Fiavet Ivana Jelinic: “I piccoli sono banalmente quelli che grazie a una burocrazia pesantissima, da paura, non riescono ad accedere a nulla. Molti hanno scelto se pagare gli affitti o mangiare in questi mesi.

I 25 milioni inseriti nel dl Rilancio vanno lasciati a loro. Il Recovery Fund verrà attivato in estate e ha tempi e modalità assolutamente lunghi, inimmaginabili per uno che ha 3 dipendenti e sta affogando. Le grandi aziende anche in termini flussi di liquidità hanno rapporti diversi con il mondo bancario, le piccole vanno protestate per una rata saltata”.

(di Cinzia Conti/ANSA)

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