Migliora il mare italiano, eccellente il 95% delle coste

Goletta verde effettua rilevamenti sull'inquinamento del mare.
Goletta verde effettua rilevamenti sull'inquinamento del mare.

ROMA. – L’Italia dei tuffi doc per il 2020 può contare su oltre 5.400 chilometri di acque di balneazione lungo le coste italiane e il 95% sono classificate con la classe più elevata, cioè “eccellente”. Lo rileva il rapporto del Sistema nazionale per la protezione dell’Ambiente (Snpa) di cui fanno parte l’Ispra e tutte le agenzie regionali per l’ambiente (Arpa/Appa) che ha calcolato per la prima volta l’estensione per km del mare eccellente, secondo la classificazione della stagione 2020 su dati 2016-2019.

Sardegna e Puglia, con il 99,7% di chilometri di coste balneabili “eccellenti” sono le due regioni con i dati più positivi, e anche con maggior estensione di costa. Nove le regioni che registrano oltre il 90% di chilometri di acque di balneazione eccellenti: dopo Sardegna e Puglia, anche Toscana, Emilia-Romagna, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Basilicata e Sicilia (per quest’ultima regione il dato è relativo a 5 province su 8, mancando i dati di classificazione per le province di Agrigento, Catania e Messina).

Il calcolo dell’estensione del mare doc (per la stagione 2020 su dati 2016-2019) è “rilevante – spiegano i ricercatori del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente – e dimostra che in Italia il mare con acque ‘eccellenti’ è il 5% in più rispetto al 90% classificato per calcolando il numero di aree di balneazione”.

Percentuale italiana sopra la media europea che si attesta sull’85% di acque ‘eccellenti’ classificate per numero di aree e non per estensione di chilometri, come risulta dall’ultimo rapporto disponibile dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (riferito al periodo 2015-2018).

“E molti Paesi sono anche al di sotto di questo 85% di media europea”, rileva il report Snpa. In particolare, “gli oltre 6mila km di mare che bagnano le coste del nostro Paese sono suddivisi, ai fini del monitoraggio – rileva il report Snpa – in quasi 4.500 ‘acque di balneazione’. Per ciascuna di esse, almeno una volta al mese per tutta la durata della stagione, le Arpa/Appa effettuano campionamenti e analisi, ad eccezione della Sicilia dove questa attività viene svolta dalle Aziende Sanitarie provinciali”.

Complessivamente in una stagione balneare le agenzie ambientali effettuano oltre 24.000 campionamenti e altrettante analisi di laboratorio per determinare la presenza dei due parametri microbiologici (enterococchi intestinali ed escherichia coli) che indicano la qualità dell’acqua di balneazione, per un totale di oltre 48.000 determinazioni analitiche.

Bene anche i laghi italiani, come risulta dal Rapporto Snpa. Dai dati (che non comprendono i laghi lombardi, nei quali il controllo non è svolto dall’Arpa) emerge, infatti, riferisce il rapporto Snpa, “che quasi 390 chilometri sono classificati come ‘eccellenti’, il 98% delle acque di balneazione classificate”.

Fra le acque di balneazione, non sono comprese quelle relative ad acque di nuova istituzione o ancora ‘non classificate’, così come ad aree in cui ci sono divieti di balneazione permanenti. All’inizio di ogni stagione balneare le acque di balneazione sono ‘classificate’ secondo le 4 classi di qualità valide in tutta Europa: Eccellente, Buona, Sufficiente, Scarsa. Ma questi dati, mettono in guardia gli esperti del Sistema nazionale di protezione dell’Ambiente “non devono farci ‘riposare sugli allori’.

Aree non servite da fognature, allacci alle fognature mancanti, insufficiente funzionamento del sistema depurativo, ecc. determinano apporti di contaminazione fecale, e non solo, che richiedono azioni di risanamento di carattere strutturale. L’attenzione deve essere sempre molto alta a tutti questi aspetti”.

(di Elisabetta Guidobaldi/ANSA)

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