Aneddoti olimpici: Berlino 1936, quando la medaglia fu divisa a metà

Il vincitore fu lo statunitense Earle Meadows (23 anni) che con un salto di 4,35 si appese al collo la medaglia d’oro. foto cortesia

CARACAS – Sono tante le storie che hanno segnato la storia dei giochi olimpici. Il 5 agosto 1936, nello stadio Olimpico di Berlino, andò in scena la prova del salto con l’asta.

Alla prova parteciparono 30 atleti proveniente da Austria, Canada, Cecoslovacchia, Cile, Cina, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Jugoslavia, Messico, Perù, Polonia, Stati Uniti, Sudafrica, Ungheria e Svezia. La spedizione azzurra fu rappresentata da Danilo Innocenti che sfiorò il podio.

Cosí come accadde quattro anni prima, la zona medaglie é un testa a testa tra statunitensi e giapponesi. Per decretare l’ordine finale sono stati necessari 11 salti, 5 ore di battaglia sportiva.

Il vincitore fu lo statunitense Earle Meadows (23 anni) che con un salto di 4,35 si appese al collo la medaglia d’oro. Alle sue spalle arrivarono, a pari merito, i nipponici Shuhei Nishida (26 anni) e Sueo Oe (22 anni) con un salto di 4,25.

Il capo della delegazione giapponese decise di rompere la paritá assegnando la medaglia d’argento all’atleta più anziano. Arrivati in patria la Federatletica decise di fare giustizia e chiese le medaglia ad entrambi. Le diede ad un orafo che le tagliò e poi le legò cosi  i due atleti ebbero una medaglia metà argento e metà bronzo.

(di Fioravante De Simone)