Aneddoti olimpici: Dick Roth vince l’oro nonostante l’appendicite

Roth sul podio nonostante avesse l'appendicite. foto cortesia

CARACAS – L’adrenalina ci rende euforici quando facciamo sport, ci fa tremare quando ci piace qualcuno e ci smuove in caso di pericolo. Favorisce il rendimento attivando i nostri meccanismi più istintivi per la sopravvivenza dandoci quella carica in più. Gli atleti sfruttano al massimo l’adrenalina cercando che diventi un’alleata e non una nemica.

Questa situazione l’ha saputa sfruttare al meglio il nuotatore statunitense Dick Roth durante i Giochi di Tokyo 1964. Lo squalo a stelle e strisce doveva partecipare alla prova dei 400 metri, ma il fato aveva in programma un’altra storia per lui. La notte prima della finalissima ha iniziato a sentire delle fitte all’addome: era il suo appendice che faceva i capricci.

Vista la situazione, viene chiamato il personale medico e gli dissero che doveva operarsi d’urgenza. Ma Roth, non voleva mandare in fumo anni ed anni di allenamenti e sacrifici, la sua risposta fu un “No! Non posso perdermi la finalissima. Sarò in vasca a tutti i costi!”. Lo statunitense si presentava a questi giochi come uno dei favoriti, anche grazie al suo record mondiale.

Ma Roth non era l’unico con acciacchi, ad avere qualche problemino c’erano il tedesco Gerhard Hetz (con polmonite) ed il suo connazionale Roy Saari (con un forte raffreddore). Gli altri cinque in vasca erano in ottime condizioni.

Viste le condizioni del trio Roth, Hetz e Saari, tutti si aspettano una vittoria dei cinque al top della forma, ma sul podio finisco i tre malconci con vittoria e record olímpico di Roth. “Mi sono dimenticato dell’appendicite durante la prova!” dichiarò a fine gara Roth.

(di Fioravante De Simone)