Design: la casa del futuro è a prova di virus

Design: spazi comuni più grandi, terrazzi, green.
Design: spazi comuni più grandi, terrazzi, green. (ANSA)

ROMA. – Ambienti che bilancino condivisione e intimità, cucine capienti, spazi per la connessione, e poi, terrazzi, balconi. Materiali naturali come l’argilla e la terra cruda per definire gli interni, pavimenti in legno biocompatibile. A causa della pandemia, per la prima volta nella storia, ogni abitazione ha subito di fatto un potente stress test.

Allora quali saranno i cambiamenti nel futuro prossimo dell’abitare?

Design & Home Wellness, incontro in digitale tra esperti del settore organizzato da Doc-Com , nell’ambito della rassegna #TempoDiRinascita, ha fornito alcune risposte. Dal convegno è emerso che la casa può e deve avere un valore terapeutico per chi vi abita.

“Parlare di case significa in realtà parlare di persone, per questo l’abitazione è una stimolante metafora dell’identità personale – conferma la psicologa-scrittrice Donatella Caprioglio, autrice del libro Nel cuore delle case -. Ci siamo conosciuti meglio abitando le nostre case durante il lockdown. Case in cui la cucina ha avuto il sopravvento, fulcro della vita quotidiana, stanza simbolo di bisogni primari e di socialità. Non è stata da meno la stanza da bagno, luogo sacro dove rilassare il corpo, spazio della solitudine, del sé.

Abbiamo usato il corridoio per sgranchirci le gambe, gli armadi per regolare l’ordine e il disordine dei pensieri, e il balcone, per chi l’ha avuto, come prospettiva che ci ha collegati al mondo esterno. Dovremmo pensare a cosa ci hanno dato le costruzioni del passato e ripensarle in chiave moderna. Come i monasteri, dove ognuno aveva la propria cella, ma anche spazi condivisi con la presenza della natura”.

La casa del futuro ha bisogno di architetti che guardino all’abitazione come luogo energetico in grado di dirigere attivamente chi vi abita, secondo Eusebio Gualino, ad di Gessi, da qualche anno ha creato il gruppo di Architetti 5D. “Fisica quantistica ed epigenetica -afferma Caterina Locati, laureata al Politecnico di Milano – confermano che azioni che sembrano non avere impatto sullo spazio, come pensieri, parole, gesti, condizionano invece il modo in cui noi viviamo in quello spazio e la capacità della casa e dei luoghi di farci stare bene o meno e influenzano anche la biologia e l’espressione dei nostri geni. Tutto ciò ha anche un inevitabile impatto sulla salute”.

La pandemia sta investendo anche il mercato immobiliare che cerca di rispondere al cambiamento attraverso la riconversione delle abitazioni: balconi più luminosi, impianti di ricambio dell’aria negli ambienti indoor, spazi comuni come i grandi open space che vengono rivisti con inserimenti di pareti mobili, soluzioni dedicate allo smart working e spazi per l’attività fisica.

La casa è diventata anche ufficio e palestra, i balconi piccoli parchi privati che sostituiscono i pubblici per leggere o prendere il sole. “Ma soprattutto il lockdown causato da una pandemia globale ha portato a galla il legame tra l’abitare e la salute fisica dell’individuo. Per questo – , osserva la giornalista Maria Chiara Voci – gli ambienti chiusi possono rivelarsi anche molto pericolosi: sono oltre 900 gli inquinanti chimici, biologici o fisici dannosi per la salute a cui si è sottoposti a casa o sul lavoro. Per questi motivi, bisogna coinvolgere figure mediche nella progettazione delle case”.

Nella casa del futuro, secondo Matteo Brioni vanno usati l’argilla e la Terra cruda, “materiale naturale e antichissimo”.

Infine, mai come oggi è emersa l’importanza di avere un sistema immunitario forte e allenato, per vivere in benessere. E proprio l’allenamento quotidiano del sistema immunitario è l’obiettivo dei prodotti wellness per la casa firmati Starpool. Azienda trentina da 45 anni specializzata in realizzazione di centri benessere e spa, che conta oltre 4mila progetti firmati per anche hotel stellati come il Mandarin e l’Armani Hotel e il Bulgari di Milano.

(di Patrizia Vacalebri/ANSA)

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