I miei gioielli

Libri
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“Cornelia madre dei Gracchi, (e figlia di Scipione L’Africano che sconfisse definitivamente Annibale nella seconda guerra punica ) tramandò una frase divenuta famosa, presentando i suoi figli (12 in tutto) e affermando orgogliosamente: “Ecco i miei gioielli”.

Anche io l’ho pronunciata mostrando la mia collezione di libri di filosofia, che ritengo tali, ad un gruppo di amici, ma sono stata fraintesa perché non vedendo luccicare sono rimasti delusi. Ne convengo. Non tutti sono obbligati a sapere chi fosse Cornelia. Ho avuto il privilegio di nascere in una casa dove libri e musica abbondavano, sorreggevo un libro in mano con curiosità senza sapere ancora leggere e, intuendo in seguito, il potente ascendente che la lettura avrebbe esercitato su di me.

E’ gratificante sedersi e trovare un libro pronto ad aspettarti , come un fedele servitore anche se, dal momento in cui ne scorro le prime pagine i ruoli si capovolgono. La schiava divento io. Non posso farne più a meno, rubo tempo alla giornata perché voglio terminarne la lettura e spesso rileggo dei passaggi che mi hanno affascinata per poi rimuginarvi sopra e fantasticare.

I libri possono colmare, per un tempo, il vuoto dell’amico che è partito, di un amore che non è durato, di una promessa che non è stata mantenuta, le delusioni nella vita insomma che, sappiamo, quelle sì ci accompagnano sempre.

A questo punto confesso una mia peculiare abitudine che riguarda proprio i libri: non ne leggo mai uno alla volta ma almeno tre. Sono sempre stata rimproverata vigorosamente quando l’ho commentato, e così finisco un po’ per vergognarmene, pur ricadendo poi nello stesso errore. Non lo discuto ma mi chiedo se sono l’unica a farlo.

Che poi dedicarmi a più di un libro è proprio quello che mi affascina. Può essere una lettura filosofica quando magari sono un po’ giù e ho bisogno di un saggio consiglio senza che mi venga imposto da qualcuno a cui non lo avevo nemmeno chiesto. O farmi coinvolgere da una romantica e intricata storia d’amore, mentre assaporo il caffè del pomeriggio.

Ed infine, se sono troppo annoiata, lasciarmi avvincere da un’ atmosfera da thrilling che mi scuota e mi dia un pizzico in più di iniziativa e di emozione. E questo tutto nello stesso giorno!

Il libro lo puoi scegliere proprio come si sceglie una persona con cui iniziare una storia amorosa, di cui, se hai le idee chiare e sai quello che vuoi, già dal primo approccio capisci se può nascere un grande amore. Ho sempre sentito raccontare che per i grandi amatori (uomini. Se dico donne il significato è diverso) è propio la ricerca della donna giusta, nel momento giusto a costringerli (si fa per dire) a mantenere più di una relazione allo stesso tempo.

Certo, la bruna offre la bellezza esotica, la bionda quella classe che solo le nordiche possiedono. La moglie se non offre nulla e’ perché ha già dato tutto ma questo e’ un altro discorso e lo chiudiamo subito.

Non so se sia vero. Ma se cosi fosse, posso dare fede che lo stesso può accadere leggendo due o tre libri contemporaneamente (vi è anche meno rischio) per le diverse, intense e sane emozioni che procurano. Certo.. c’, una bella differenza.. ma stiamo parlando dei piaceri della mente. dello spirito. Sensazioni astratte, non fisiche.

E poi il libro lo puoi abbandonare quando vuoi, dimenticartene. Nessun obbligo ti lega, puoi riavvicinarti tranquillamente senza nessuna spiegazione che non sia la tua curiosità o il riacceso interesse verso di lui. Il libro tutto dà e nulla chiede. Concetto folle se messo in pratica ai giorni nostri. Deposita il suo sapere in te (ci si riferisce a buone letture) e se ne farai tesoro, aumenterà il capitale intellettuale.

Di chi lo possiede.

( GIMS )