Fbi arresta Ghislaine Maxwell, la complice di Epstein

Ghislaine Maxwell (a destra in seconda fila) con il suo difunto fidanzato Jeffrey Epstein e la coppia Donadl Trump e Melania Knauss, all'epoca anch'essi fidanzati
Ghislaine Maxwell (a destra in seconda fila) con il suo difunto fidanzato Jeffrey Epstein e la coppia Donadl Trump e Melania Knauss, all'epoca anch'essi fidanzati (Ansalatina)

WASHINGTON.  – L’ultima volta era stata avvistata lo scorso agosto seduta davanti a un fast food di Los Angeles, poi di lei si erano perse le tracce. Ora per Ghislaine Maxwell, la complice del finanziere pedofilo Jeffrey Epstein, uccisosi in carcere , è arrivato il momento di fare i conti con la giustizia.

Visti i capi di accusa – dall’associazione a delinquere all’adescamento di minori fino alla falsa testimonianza – il prezzo da pagare rischia di essere molto alto. Ma a tremare potrebbero essere anche molti potenti, quelli che si sospetta siano stati coinvolti nei loschi giri del finanziere newyorchese.

Gli agenti dell’Fbi hanno bussato alla porta della sua casa nel bosco, in New Hampshire, alle 8,30 del mattino. É lí, nella piccola ed esclusiva località di Bradford, che la ex regina della vita mondana, 58 anni, aveva deciso di nascondersi, lontano da occhi indiscreti. Ma non così lontana come in molti credevano, immaginando una fuga all’estero, magari nella sua Londra.

Ghislaine infatti, nata a Parigi, è la figlia del controverso ex parlamentare magnate britannico dei media Robert Maxwell e ha sempre vissuto nella capitale inglese prima di trasferirsi negli anni ’90 nella Grande Mela.

Qui conobbe, lavorò e si fidanzò con Epstein, e insieme a lui – accusano diverse vittime – tra il 2002 e il 2005 mise in piedi un giro di sfruttamento della prostituzione minorile finalizzato a soddisfare gli appetiti sessuali del finanziere suicida e dei suoi amici.

Le 17 pagine degli inquirenti in cui sono riassunti e motivati i sei capi di accusa nei confronti della donna consegnano uno spaccato impietoso della vicenda, mettendo in luce il profondo e intricato rapporto tra la Maxwell ed Epstein fatto di relazioni professionali e personali.

Ghislaine e Jeffrey erano diventate una persona sola: un po’ compagna, un po’ maitresse, era lei che procacciava e reclutava le ragazze minorenni, anche davanti alle scuole, diventandone prima amica, portandole al cinema o in giro per fare shopping, e poi, quando aveva conquistato la loro fiducia, “addestrandole” su quello che avrebbero dovuto fare.

Il ruolo di Ghislaine era assolutamente centrale: era lei che organizzava incontri e festini nelle lussuose residenze di Epstein: la townhouse milionaria di  Manhattan, la villa di Palm Beach in Florida, il ranch in New Mexico, fino all’isola privata di Little St.James, ai Caraibi,  nelle Isole Vergini. La famigerata località ribattezzata “Pedophile Island”.

Era ancora Ghislaine, poi, che aveva il controllo dei conti, anche se a pagare le ragazze, rigorosamente cash, sarebbe stato un dipendente di Epstein. Ma la fantomatica Maxwell è stata molto di più per il finanziere newyorchese: la chiave di accesso al jet set e al mondo che conta, fatto di personalità della politica, dello spettacolo, della scienza.

Amica dei potenti, Ghislaine frequentò negli anni ’90 John Kennedy junior en el 2010 era tra gli invitati al matrimonio di Chelsea Clinton, dopo che nel 2007 donò migliaia di dollari alla campagna presidenziale di Hillary.

Una foto poi ritrae lei ed Epstein con Donald Trump e l’allora fidanzata Melania. E fu Ghislaine a presentare a Jeffrey Bill Clinton e il principe Andrea d’Inghilterra, figlio della regina Elisabetta.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)

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