Cirque du Soleil: “Love affair con Italia. Torneremo”

Uno spettacolo del Cirque du Soleil.
Uno spettacolo del Cirque du Soleil. EPA/DAVID CROSLING AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT

NEW YORK. – “Tra Cirque du Soleil e Italia c’è un love affair. Tornare in Italia con i nostri show è una priorità”. Lo dice all’ANSA Daniel Lamarre, il Ceo canadese del leggendario “tendone dei sogni” rimasto vittima del Coronavirus dopo l’annuncio della richiesta di bancarotta assistita presentata la scorsa settimana in Canada.

“Sono ancora Ceo, non mi preoccupa il mio futuro”, dice Lamarre replicando a un articolo di oggi sul “New York Post”, secondo cui i creditori avrebbero un piano per metterlo alla porta: “A me interessa il futuro della compagnia, dei nostri dipendenti e dei nostri show. Oggi sono felice di annunciare che il Circo sopravviverà”.

Due spettacoli, in Cina e in Messico, hanno riaperto e Cirque è in stand by per l’autunno a Las Vegas e Orlando. Tutto d’altra parte resterà difficile, secondo Lamarre, finché il pianeta non tornerà alla normalità. “Per ricominciare i nostri tour in 450 città del mondo bisognerà aspettare la riapertura dei confini e la ripresa dei voli”.

Nato sul successo degli artisti di strada del Quebec tra cui il leggendario fondatore Guy Laliberte, Cirque du Soleil aspetta ora che il processo avviato in Canada faccia il suo corso: “Le parti interessate hanno 45 giorni per farsi avanti. Ad oggi sei gruppi hanno mostrato interesse”, annuncia il Ceo. Quando le luci si sono spente in marzo, Cirque du Soleil ha licenziato oltre 4.500 dipendenti (il 95% della forza lavoro) dopo aver chiuso 44 produzioni worldwide.

“L’idea – spiega Lamarre – è di riassumerli gradualmente una volta ripresi gli spettacoli, partendo da Las Vegas dove circa 500 artisti risiedono in pianta stabile e che da sola ha rappresentato il 40 per cento del miliardo di dollari incassato dalla compagnia nel 2019.

Nel frattempo anche Cirque du Soleil ha sperimentato lo streaming raggiungendo oltre 50 milioni di spettatori sui suoi canali social: “Il nostro core business restano gli show dal vivo, ma l’esperienza è stata così positiva che stiamo esplorando la possibilità di sviluppare show totalmente pensati per la trasmissione sulle piattaforme in streaming”.

Quanto alla magia del tendone, all’inizio sarà quella del “new normal” nell’epoca del coronavirus. In Cina e Messico il circo opera al 60%o della capacita con misure di sicurezza tra cui la misurazione della temperatura, le mascherine e il social distancing. “Siamo molto attenti alla sicurezza del pubblico e degli artisti che saranno testati regolarmente”.

Quanto all’Italia, Cirque du Soleil è rimasto “devastato” quando a metà marzo gli show già in programma a Roma e a Milano sono stati cancellati nell’arco di 48 ore. “L’Italia ha una grande cultura del circo. I vostri creatori e vostri artisti hanno avuto un grosso ruolo nello sviluppo di Cirque du Soleil. Riaprire in Italia è una delle nostre priorità. Torneremo non appena possibile”.

(di Alessandra Baldini/ANSA)