Basket, volley e pallamano: “perche’ solo noi fermi?”

Giocatori di pallacanestro si disputano una palla nel campionaro della Serie A. Foto archivio.
Giocatori di pallacanestro si disputano una palla nel campionaro della Serie A. Foto archivio. (ANSA)

ROMA –  Gli sport di squadra uniti nel chiedere a gran voce la ripartenza delle attività. Dall’utilizzo a uso esclusivo sportivo delle palestre scolastiche, al crédito d’imposta per le società e “corsie preferenziali” per gli atleti stranieri professionisti, i presidenti di Federbasket, Volley e Pallamano hanno dato vita oggi a una conferenza stampa congiunta per affrontare tutti i temi più spinosi relativi al blocco delle attività

“Oggi vediamo che con il distanziamento attività in teatri e manifestazioni di vario genere si possono fare, e lo sport invece no: ci si dia una risposta plausibile. Abbiamo protocolli, sicurezza, bilanci sani.

Nel basket il maggior introito è da botteghino con gli abbonamenti: Bologna e Milano giocano in impianti da dieci-dodici mila posti, ci si rende conto del danno della mancanza di pubblico”, l’appello del presidente della Federbasket Gianni Petrucci.

“Abbiamo due difensori, il ministro Spadafora e il presidente del Coni Malagò. Ci affidiamo a loro. La situazione è seria, non solo per l’Italia. Spero si possa riprendere con i palazzetti aperti e in sanità”, ha aggiunto Petrucci, affermando di essere pronto (“ma solo se necessario”) a giocare anche con le mascherine nel basket 3 contro 3 e ribadendo la necessità di “un percorso preferenziale per consentire di giocare in Italia agli atleti americani”, in modo da aggirare il nodo quarantena.

Stesso discorso per la Federvolley, che in attesa di capire la ripartenza della prossima stagione, si concentra sulla possibile riapertura del Beach volley: “Continuo a ripetere che sfido a pensare che il Beach volley sia uno sport di contatto più del calcio”, si domanda Bruno Cattaneo della Fipav, difendendo la scelta di sospendere i campionati già da marzo (“La situazione di allora era tale ed era doveroso fare così.  La salute delle persone è la più importante di tutti”) ma chiedendo ora la possibilità di ripartire, a cominciare dall’attività prettamente estiva del Beach volley: “Se non si riprende l’attività sportiva ci troveremmo davanti a un disastro”.

L’appello di Cattaneo è poi rivolto alla ministra dell’Istruzione Azzolina in vista della prossima stagione pallavolistica: “Quello dello sport nelle scuole è un problema molto grave, drammatico, che rischia di diventare tragico. Dalla ministra non abbiamo sentito una parola sulle palestre scolastiche. Chiediamo almeno un’indicazione”.

“Serve una norma precisa che escluda le palestre dall’attività non sportiva”, l’appello del presidente della Fip, Gianni Petrucci, secondo il quale un provvedimento che può salvare l’economia delle società sportive può essere quello del crédito d’imposta: “Oggi c’è una crisi sanitaria ma ci sarà anche una crisi economica e questo credito d’imposta aiuterà le società”. Cattaneo sottolinea: “Sarebbe un vantaggio anche per lo Stato”.

Anche la situazione della pallamano vive le stesse problematiche, dai palazzetti inutilizzabili ai protocolli ancora restrittivi per gli sport di contatto: “Oggi è necesario  ripartire – rimarca il presidente della Figh Pasquale Loria – i dati sono sotto gli occhi di tutti, l’evoluzione della crisi sanitaria ci suggerisce che possiamo avere un atteggiamento diverso rispetto a qualche mese fa. Ma servono indicazioni più puntali.

Ci auguriamo di ripartire da settembre, se il governo e le autorità scientifiche ci chiederanno protocolli aggiornati sicuramente abbiamo il dovere di fornirli, abbiamo anche il tempo materiale di farlo anche già nei prossimi 15 giorni”.

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