Effetto Covid: calo reati 32,3%, ma salgono quelli informatici

Una persona legge sullo schermo del computer le mail di un ciber attack.
Una persona legge sullo schermo del computer le mail di un ciber attack. EPA/SEDAT SUNA

ROMA – Cala l’indice della delittuosità in Italia, che da gennaio a maggio fa segnare un -32,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ma aumentano i reati informatici, che passano dai 6.475 commessi nel 2019 ai 7.283 del 2020, con un incremento del 12,5%.

Il dato è contenuto nel Report sulla delittuosità in Italia realizzato dalla Criminalpol con l’obiettivo di verificare come abbiano influito sui diversi fenomeni criminali le misure introdotte a seguito dell’emergenza coronavirus e le successive riaperture, a partire dal 3 maggio.

Nei primi cinque mesi dell’anno – stando ai dati ancora non consolidati – i delitti commessi in Italia sono passati dai 953.002 del 2019 ai 645.203 del 2020, con un calo appunto del 32,3%. In particolare, il calo più marcato lo fanno segnare i furti, passati da 440.022 del periodo gennaio-maggio 2019 a 247.265 del 2020, con un -43,8%, le estorsioni, scese del 35,9% (da 4.203 a 2.694), le rapine, passate da 10.403 a 6.800 con una diminuzione del 34,6%, i danneggiamenti (-30,2%, da 113.550 a 79.225) e le lesioni dolose (-29,6%, da 24.225 a 17.053). Meno vistoso il calo delle percosse e minacce (-22,6%) e dei reati legati alla droga (-14,3%).

Discorso inverso, invece, per i reati informatici. Anzi, per una particolare tipologia di reati informati, vale a dire gli accessi abusivi a sistema informatico, la detenzione e diffusione di codici di accesso a sistemi informatici, la diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico, il danneggiamento di sistemi informatici.

Se infatti le truffe e le frodi sul web confermano il trend degli altri delitti e sono in calo del 14,3% (da 89.791 del 2019 a 76.947 denunciate tra gennaio e maggio 2020), l’altra tipologia di reati cresce del 12,5%.

Dalla tabelle nel Report emerge che l’aumento è stato particolarmente significativo nei mesi di gennaio e febbraio (rispettivamente +38,5% e 29,7%), ha subito una flessione a marzo (-29,1%) e ha avuto una crescita più contenuta ad aprile e maggio (+9,1% e 13,8%).

Il calo dei delitti nei primi cinque mesi dell’anno ha avuto uno sviluppo che è andato di pari passo con l’evolversi dell’emergenza Covid 19: nei primi due mesi dell’anno il calo è stato infatti contenuto – con un -9,4 a gennaio e un -6 a febbraio – mentre a marzo e aprile, in pieno lockdown, la diminuzione dei reati è stata molto più marcata, con un -53,3% a marzo e un -54,3% ad aprile.

A maggio invece, quando sono scattate le riaperture, i reati sono tornati a salire (+17% rispetto al mese precedente) anche, se rispetto allo stesso periodo del 2019, rimangono in calo del 37,4%. La crescita dei reati a maggio è confermata anche dall’analisi del trend settimanale: dai 23.776 reati della prima settimana (-45.1% rispetto allo stesso periodo del 2019), si è passati ai 39.150 dell’ultima settimana (con un -36,4% rispetto al 2019).

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