Cantieri autostrade: lunedì di caos, code in A26 e A12

Cantieri autostrade, code chilometrica a Genova.
Cantieri autostrade, code chilometrica a Genova. (ANSA)

GENOVA. – Dopo una domenica tutto sommato ‘light’ per il nodo autostradale genovese, con code che nonostante le pessime previsioni raramente hanno superato i 2 km, è arrivato il ‘lunedì horribilis’: fin dalla prima mattina 10 km sull’A12 e sull’A26, code sull’A7, sulle complanari, agli svincoli, ripercussioni, ovviamente, sul già stracarico traffico cittadino nel Ponente. E se con il correre delle ore la situazione sull’A12 si è normalizzata (stante la permanenza del casello di Recco ancora chiuso, riaprirà solo in serata), sull’A26 la coda da 10 km è sempre lì.

Un guaio per pendolari da e verso Genova, un guaio soprattutto per il porto e tutto quello che questo vuol dire. “La gravissima situazione della viabilità in Liguria è destinata purtroppo a durare per settimane – afferma il presidente di Federlogistica-Conftrasporto Luigi Merlo -. Ma le polemiche improduttive non servono a nulla. L’imperativo ora è scongiurare la ‘fuga’ del traffico merci e passeggeri dai porti liguri, a vantaggio degli scali stranieri”.

Merlo lancia un appello e le proposte per quello che è il principale sistema portuale italiano. “Il sistema portuale ligure rappresenta quasi il 50% del traffico container di destinazione finale, motore indispensabile per le attività di export delle imprese del nord ed è il primo sistema portuale per il crocierismo, settore che deve essere messo subito in condizione di ripartire”.

Dunque, “scelte mirate. Per evitare che i porti nord europei aggrediscano ancor di più i nostri mercati occorrono risposte immediate: potenziamento del servizio ferroviario con riduzione di costi per tracce e manovre ferroviarie, ampliamento delle fasce orarie per ingesso notturno e mattutino nei porti, dall’incremento della digitalizzazione e app a favore dell’autotrasporto e della logistica”.

Il governatore Toti chiede che “qualcuno si metta lì e faccia una classifica del rischio” e lamenta ancora che “sulla revisione del piano di cantieri in corso nella rete autostradale ligure” il ministero delle infrastrutture non ha detto una parola: “non solo non ho avuto rassicurazioni – ha detto Toti -, non ho avuto neanche risposte, cosa che sfiora la rottura della leale collaborazione istituzionale che vige in base alla nostra Costituzione tra enti di carattere diverso”.

Per il ministro De Micheli “Toti fa campagna elettorale. Il punto sulla Liguria è molto serio, non va sottovalutato o banalizzato. Non mi sembra di aver sentito grandi proclami nei cinque anni precedenti da parte di chi ora – compatibilmente con la situazione elettorale – si lamenta. Ci siamo noi adesso e ci assumiamo questa responsabilità.

E stasera prima del Cdm deciderò sui controlli. Perché quella delle autostrade è anche partita politica. Una partita alla quale potrebbe aggiungersi una carta in più, quella delle concessioni: mercoledì con la pronuncia della Consulta sul ricorso avanzato da Aspi, estromessa a causa del Dl Genova dalle attività di ricostruzione del Ponte Morandi, affidate al Commissario straordinario con spese a carico del concessionario. Da lì, da quella decisione, la partita potrebbe cambiare.

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