Coronavirus: a Buenos Aires +48% chiamate per violenza genere

Una donna con mascherina esce dall'aeroporto di Buenos Aires.
Una donna con mascherina esce dall'aeroporto di Buenos Aires. (Clarin)

ROMA. – La linea telefonica 144 di Buenos Aires, che offre supporto e assistenza alle vittime di violenza di genere nella capitale argentina, ha registrato tra il 20 marzo – primo giorno di quarantena obbligatoria per contenere l’epidemia di coronavirus – e il 30 giugno, 19.722 contatti, pari al 48% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Lo riporta il sito del quotidiano Clarin.   Le cifre sono state rese note dal ministero dello Sviluppo umano argentino, che ha riferito inoltre che durante la quarantena ci sono stati 1.502 contatti per violenza di genere attraverso “Boti”, una chatbot contattabile tramite Whatsapp.

“L’aumento delle chiamate alla linea 144 durante l’isolamento mostra che molte donne subiscono violenza nelle proprie case e sono colpite dalla situazione di quarantena. Nella città stiamo unendo gli sforzi per stare loro vicino”, afferma Felipe Miguel, capo del gabinetto di Buenos Aires.

“Stiamo lavorando su diverse politiche riguardanti temi di genere”,come “i progetti di economia sociale nei quartieri vulnerabili con un focus sulle donne”, ha sottolineato l’assessore allo Sviluppo unano della capitale argentina, Maria Migliore.

Secondo l’osservatorio “Ahora que sí nos ven”, specializzato nella violenza di genere, nella prima metà dell’anno ci sono stati 162 femminicidi in Argentina, vale a dire che nel Paese una donna è stata assassinata ogni 27 ore. (ANSA).

Il ministero della Sanità ha annunciato che le persone contagiate in Argentina dalla pandemia da coronavirus sono salite nelle ultime 24 ore a 80.447, di cui 1.582 sono morte. Lo ha riferito  l’agenzia di stampa statale Telam.

Nel rapporto si sottolinea inoltre che l’ultimo bilancio di 75 deceduti in un giorno è il più alto registrato nel Paese dall’inizio della crisi sanitaria a marzo.

Il ministero ha confermato inoltre che la capitale Buenos Aires e la sua periferia sono attualmente l’unico importante focolaio di coronavirus esistente.  Qui è stato registrato ieri il 93,88% dei 2.632 casi argentini.

Le uniche province che hanno avuto contagiati a due cifre sono Neuquén (34), Cordoba (28) e Chaco (26).    Data la situazione, l’agglomerato urbano di Buenos Aires è tornato alla ‘fase 1’ del contrasto della pandemia con un lockdown sociale obbligatorio per la popolazione che, cominciato l’1 luglio, continuerà fino al 17.

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