Bankitalia, famiglie vedono nero. Poche riserve

I cittadini vanno a fare la spesa nei supermercati mantenendo la distanza di sicurezza a Codogno
I cittadini vanno a fare la spesa nei supermercati mantenendo la distanza di sicurezza a Codogno , Immagine d'archivio. ANSA/Marco Ottico

ROMA. – Il blocco delle attività e la recessione Covid hanno colpito nel portafoglio la metà delle famiglie italiane le quali vedono “nero” sui propri redditi e sulla capacità di un loro recupero anche nei prossimi mesi, molte hanno difficoltà a pagare le rate del mutuo, quasi un terzo eviterà le vacanze e, dato che dovrebbe far riflettere su eventuali nuovi lockdown, ha “riserve” di liquidità per meno di 3 mesi.

L’indagine straordinaria condotta dalla Banca d’Italia traccia un quadro molto pessimista che paralizza le famiglie, al di là anche di alcune stime più possibiliste di un recupero nella seconda parte dell’anno da parte di economisti e organizzazioni internazionali, concordi nel sottolineare comunque come il nostro paese subirà un tracollo del Pil a due cifre nel 2020.

Certo i dati riportati dall’Istat segnalano un rimbalzo a maggio del commercio (+24%) e “primi segni di ripresa”  su redditi, consumi e mercato del lavoro ma lo stesso istituto di statistica segnala come una impresa su 3 sia a rischio chiusura e addirittura 6 ristoranti e alberghi su 10 potrebbero chiudere, entro un anno, per motivi economici e organizzativi.

Un altro dato poco rassicurante arriva anche dagli agenti immobiliari: le loro aspettative su compravendite e prezzi delle abitazioni si sono volte decisamente verso il peggioramento: sono diminuiti ipotenziali acquirenti e ci si aspetta un calo dei prezzi. Non sorprende quindi il pessimismo delle famiglie anche perchè il 40% di loro dichiara già di avere difficoltà a pagare le rate del mutuo.

Da notare che solo un terzo ha chiesto o pensa di chiedere la moratoria sui pagamenti prevista dalla norme e che comunque sta aumentando sempre più di numero.

La crisi Covid ha infatti impattato direttamente sui loro redditi “anche tenendo conto degli eventuali strumenti di  sostegno ricevuti”.

Per il 15 per cento il calo è di oltre la metà del reddito complessivo e l’impatto più negativo, come prevedibile, è tra i lavoratori indipendenti: quasi l’80 per cento ha subito un calo nel reddito e per il 36 per cento la caduta è di oltre la metà del reddito familiare.

Sui prossimi mesi ci sono quindi poche illusioni: “circa la metà della popolazione si aspetta una riduzione del reddito familiare anche nell’arco dei prossimi 12 mesi, anche se di intensità inferiore a quella degli ultimi due mesi”.

É quindi abbastanza conseguente l’affermazione successiva: “circa il 30% cento della popolazione dichiara di non potersi permettere di andare in vacanza la prossima estate e quasi il 60 per cento ritiene che anche quando l’epidemia sarà terminata le proprie spese per viaggi, vacanze, ristoranti, cinema e teatri saranno comunque inferiori a quelle pre-crisi”.

(di Andrea D’Ortenzio/ANSA)

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