“Farmacie da incubo”, arrivano i Nas da Roma a Vibo

Carabinieri dei Nas.
Carabinieri dei Nas. (Foto archivio ANSA)

ROMA. – Dalle carenze igieniche alla vendita di medicinali senza ricetta, fino all’esercizio abusivo della professione di farmacista: nelle ultime settimane, i Carabinieri dei Nas hanno effettuato una serie di controlli in farmacie e parafarmacie che hanno portato a “una raffica di sanzioni e denunce”, nelle città di Roma, Vibo Valentia e Bari.

Queste sono solo le ultime delle tante di operazioni condotte nel settore farmaceutico, una tra le principali aree di intervento del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute. In questo comparto, spiega all’ANSA il tenente colonnello Emilio Palmieri, comandante del Gruppo Carabinieri Tutela della Salute di Milano, che coordina gli 11 Nas del Nord Italia, da marzo a giugno sono stati effettuati 1700 controlli in farmacie, parafarmacie e depositi farmaceutici.

Di questi, circa 100 hanno fatto emergere non conformità alle norme e hanno portato alla segnalazione di 50 violazioni alle autorità amministrative, circa 30 alle autorità penali, e una ventina alla magistratura contabile, per un totale di circa 40.000 confezioni di farmaci sequestrati per un valore complessivo di circa 200.000 euro.

In particolare, pochi giorni fa, in una farmacia in provincia di Vibo Valentia, i militari del Nas di Catanzaro hanno trovato gravi carenze igienico sanitarie nei locali destinati alla produzione dei medicinali galenici. Il Nas di Roma, al termine di una serie di ispezioni nelle parafarmacie laziali, ha segnalato tre persone all’Autorità Giudiziaria per aver esercitato abusivamente la professione di farmacista in assenza dei titoli abilitativi. Sempre a Roma è stato individuato il rappresentante di un’azienda all’ingrosso che aveva avviato l’attività in assenza di autorizzazione regionale.

Infine, il nucleo di Bari ha contestato al titolare di una farmacia ben 71 violazioni amministrative, per aver anticipato medicinali soggetti a prescrizione medica, privandoli della relativa fustella, senza una reale urgenza.

“Tra i reati più spesso segnalati – aggiunge Palmieri – vi sono frode in commercio, mancanza di marchio Ce, truffe di vario tipo, aumento ingiustificato dei prezzi ed in alcuni casi l’esercizio abusivo della professione di farmacista”.

Tutte queste attività vanno ad aggiungersi a quelle svolte negli ultimi mesi dai militati dei Nas nell’ambito dell’emergenza coronavirus. “Tra mascherine, kit sierologici, integratori alimentari spacciati come terapie anti-Covid e disinfettanti non conformi alla normativa, offerti anche attraverso la modalità e-commerce sul web, i sequestri effettuati dei vari dispositivi ammontano ormai – conclude Palmieri – a diversi milioni di euro”.

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